La doppietta Vienna/Parigi metterebbe alla prova anche i fisici più prestanti. Per Sinner è stato un tour de force e l’annuncio sull’infortunio ha gelato tutti.
A Parigi, Jannik Sinner ha continuato a correre come un treno lanciato verso la storia. Dopo la vittoria all’ATP 500 di Vienna, l’altoatesino ha replicato il suo dominio anche nella capitale francese, superando senza esitazioni chiunque gli si è parato davanti e conquistando la testa del ranking ATP, complice l’eliminazione a sorpresa di Carlos Alcaraz all’esordio contro Cameron Norrie. Un primato che, per ora, ha valore simbolico vista la scarsa distanza tra i due, ma che racconta meglio di qualsiasi classifica l’evoluzione di un giocatore ormai maturo, lucido e implacabile. Contro Shelton, Sinner ha dovuto affrontare qualche momento di tensione fisica, soprattutto nei game più lunghi, ma ha saputo reagire con la calma di chi sa di avere armi superiori. È parso, a tratti, affaticato: un dettaglio inevitabile, considerando che il 2025 lo ha visto protagonista di una stagione quasi ininterrotta. Dopo lo stop per la squalifica al Clostebol, Jannik ha giocato nove mesi su dodici, vincendo due Slam e arrivando sempre in fondo ai tornei più prestigiosi.
A Parigi, poi, è arrivato da campione fresco di Vienna, con addosso la stanchezza di chi non si è mai fermato. Nonostante tutto, la sua solidità mentale lo ha tenuto in piedi anche nei momenti più difficili. Dopo Shanghai, dove era stato costretto al ritiro per crampi contro Tallon Griekspoor, e Cincinnati, dove aveva lasciato la finale per malesseri legati al caldo, Sinner ha imparato a conoscere il proprio corpo e a gestirlo. È per questo che, sebbene appaia a volte teso o poco espressivo, la sua priorità resta una sola: proteggere il fisico per continuare a vincere. Il pubblico italiano, tuttavia, non può che interrogarsi sulle sue reali condizioni, consapevole che la stagione è ancora lunga e che le ATP Finals di Torino si avvicinano a grandi passi.
Puppo difende Sinner: “Non recita, ha un problema e lo gestisce al meglio”
Tra le tante polemiche che hanno accompagnato Jannik Sinner nel 2025, non sono mancate quelle legate alla sua tenuta fisica e, in alcuni casi, alle insinuazioni secondo cui il numero due del mondo fingerebbe malesseri nei momenti di difficoltà. Un’accusa pesante, che trova però una ferma smentita da parte di chi il tennis lo analizza con competenza e sensibilità. Il commentatore Dario Puppo, intervenuto durante una puntata di TennisMania, ha voluto dire la sua, difendendo apertamente il campione azzurro: “Sinner non ci dirà mai cos’ha. Qualcuno ipotizza che faccia un po’ il verso a Murray o Djokovic, ma secondo me non recita. Ha un problema e cerca di gestirlo al meglio”. Parole che suonano come una presa di posizione netta, a tutela di un atleta che raramente si lamenta, che non cerca alibi e che, quando scende in campo, lo fa sempre per vincere.

Puppo ha sottolineato come la mancanza di esultanze e il volto serio di Sinner durante i match di Parigi non siano un segnale di distacco emotivo, bensì il riflesso di una condizione fisica da monitorare. Il giornalista ha ribadito che il tennista altoatesino non ha mai cercato scorciatoie, ma anzi convive con fastidi che sta imparando a controllare per non compromettere il suo rendimento. In un 2025 segnato da pressioni mediatiche, polemiche e traguardi storici, Sinner continua a rispondere a modo suo: con la racchetta, con il silenzio e con una costanza che ormai appartiene solo ai grandi.






