Un test antidoping 'Fast' (Getty Images)
Scatta una squalifica dopo il secondo caso di doping in meno di un anno che ha riguardato una società professionistica di ciclismo
Un mese di ban per la Vini Zabù: è la decisione dell’UCI, la federazione ciclistica internazionale, dopo la positività di Matteo De Boni.
Quello di De Boni è il secondo caso in meno di dodici mesi nel ProTeam toscano, una doppia positività che ha fatto scattare automaticamente la sanzione che è stata retrodatata al 7 aprile quando la Vini Zabù ha deciso autonomamente di ritirarsi dalle competizioni. La squalifica scadrà il 6 maggio, due giorni prima dell’inizio del Giro d’Italia: ma il team a seguito del caso di De Boni e delle relative indagini aveva già deciso di ritirarsi dalla corsa rosa e gli organizzatori di RCS Sport avevano optato per un invito Wild Card alla Androni Giocattoli.
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De Boni era risultato positivo all’Epo in un controllo nel corso del ritiro prestagionale della squadra. Il test, eseguito dall’International Testing Agency era stato poi confermato anche dalle controanalisi.
Quello di De Boni è il secondo caso di doping nella Vini Zabù in meno di un anno dopo la positività riscontrata lo scorso anno. Matteo Spreafico, positivo al Selective Androgen Receptor Modulator (SARM), l’Enobosarm, altrimenti noto come ostarine, era stato estromesso dal Giro dello scorso anno a ottobre.
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