Più forte di atleti decisamente più giovani, di un percorso difficile, di un vento bizzoso e anche della carta d’identità Phil Mickelson è il più ‘vecchio’ vincitore del PGA Championship
Un capolavoro di costanza e di bravura che la messo di fronte all’ennesimo trofeo della sua vita, forse il più importante di tutti: Phil Mickelson, infatti, conquista il PGA Championship e diventa il più anziano vincitore di un trofeo major nella storia del golf internazionale.
Sono state quattro giornate molto lunghe per il professionista americano, costretto a lottare contro un percorso che conosce a menadito ma che riserva sempre molte sorprese. Un parterre di avversari di tutto rispetto, vento, anche qualche battuta a vuoto che di tanto in tanto lo ha costretto a tenere gli occhi sulla pallina evitando ulteriori errori che potevano costare cari al percorso finale.
Il suo ultimo giro, domenica, è stato un autentico capolavoro di perseveranza. Pur senza colpi straordinari, mantenendo su un par a quota 73, Mickelson è riuscito a resistere al ritorno di avversari consistenti come Brooks Koepka e Louis Oosthuizen che si stavano facendo particolarmente intraprendenti e che avrebbero anche potuto raggiungerlo e scavalcarlo nelle ultime buche.
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A 50 anni suonati Phil Mickelson è l’unico giocatore ad aver vinto una tappa del PGA Tour, una delle più prestigiose, a distanza di quasi trent’anni dal suo esordio assoluto nel mondo del golf professionistico. É anche il più anziano in assoluto ad avere mai alzato un trofeo major, il sesto della sua incredibile carriera, togliendo il primato a Julius Boros che quando vinse il dj championship, nel 1968, aveva 48 anni.
Tra i primi a congratularsi, il grande rivale di Mickelson, Tiger Woods, che si sta riprendendo a casa dalle gravi lesioni alle gambe subite nell’incidente automobilistico avvenuto a febbraio.
Il suo ultimo colpo è stato accolto con un autentico boato non soltanto dai non pochi spettatori presenti, che erano riusciti a conquistarsi un posto in prima fila a dispetto della pandemia e dei carissimi biglietti d’ingresso. Il più grande applauso, semmai, è arrivato dai suoi stessi avversari che lo hanno letteralmente portato in trionfo. E adesso… “…E adesso tutto andrà avanti esattamente come prima – spiega Mickelson – non mi allenerò meglio e non mi allenerò meno. Continuerò a lavorare con la stessa intensità di sempre perché esiste un solo modo per essere competitivo a questo livello. A vent’anni, così come a trenta, quaranta o cinquanta. Quello giusto. Occorrono impegno, dedizione e testa. Non sono mai stato così in forma anche se questo potrebbe essere l’ultimo torneo che mi vedrà vincitore: nella vita bisogna anche essere realisti, ma non ho alcuna intenzione di smettere di provarci”.
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