Calcio

Pioggia di regali sul campo del Betis Siviglia: una bella tradizione – VIDEO

Rispettando una tradizione che prosegue ormai da diversi anni, i tifosi del Betis Siviglia sono andati allo stadio per l’ultima partita casalinga prima di Natale portano giocattoli e regali

La pioggia di Peluches sul campo del Betis Siviglia

La bella vittoria del Real Betis Siviglia Baompié al ‘Benito Villamarin’ contro la Real Sociedad va in archivio con immagini splendide che non riguardano solo il netto 4-0 della squadra biancoverde.

Betis Siviglia, la pioggia di peluches

I tifosi del Betis Siviglia da ormai molti anni sono diventati famosi per una tradizione davvero emozionante. L’ultima partita in casa prima di Natale diventa un’occasione splendida per un messaggio d’affetto che va molto al di là degli aspetti sportivi. Lo stadio ospita quella che è stata definita la “lluvia de peluches”, la pioggia dei peluches.

L’idea era venuta a un dirigente del Betis che, tre anni fa, per l’ultima partita prima di Natale, invitò tutti i tifosi a portare un bambino allo stadio. E che ogni bimbo portasse un pupazzo da donare ai bambini meno fortunati. Poveri, orfani ma anche i giovanissimi ricoverati dell’ospedale pediatrico di Siviglia, uno dei più importanti d’Europa. L’iniziativa ebbe un clamoroso successo: 16mila tra peluches e bambole sono state donate in beneficenza.

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Un progetto benefico

Lo scorso anno l’iniziativa è andata al di là di ogni previsione e quest’anno i tifosi si sono superati: bambole, pupazzi, peluche, ma anche giochi di società, macchinine e molti altri doni raccolti al di fuori dello stadio da numerosi volontari.

In tutto sono 19mila peluches i peluches raccolti: alcuni saranno donati direttamente alle associazioni della città e all’ospedale. Molti saranno messi in vendita per raccogliere donazioni che la Fondazione Betis donerà al progetto che sostiene orfani e rifugiati in Guinea Equatoriale.

Una splendida iniziativa che ha reso vitali le immagini del ‘diluvio’ di bambolotti fatti cadere dagli spalti fino al terreno di gioco.

Mauro Marchina

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