Immagini dal fronte tra Russia e Ucraina (AP LaPresse)
L’invasione della Russia sul territorio ucraino è stata condannata da tutte le istituzioni sportive, la sentenza della FIFA – invece – fa discutere
Le immagini delle manovre militari dell’esercito russo in Ucraina, i bombardamenti, le esplosioni, sono il tema conduttore da giovedì scorso, da quando Wladimir Putin ha dato il via all’invasione.
Tutto il mondo sta condannando quanto accade in Ucraina, proteste in ogni parte del mondo. Manifestazioni pubbliche sono all’ordine del giorno ovunque. Ma la presa di posizione della FIFA nei confronti della Russia non convince.
Di fatto la FIFA ha deciso di non decidere. Per contro molte federazioni, che hanno già annunciato il boicottaggio di qualsiasi partita contro la Russia, tra le quali Polonia, Svezia e Repubblica Ceca. Il motivo della discussione era la presenza della Russia alle prossime gare play off per la qualificazione al Mondiale in Qatar. Stando al programma la Russia il 24 maggio dovrebbe ospitare la Polonia. E in caso di vittoria ospiterebbe anche la gara decisiva contro la vincente tra Svezia e Repubblica Ceca.
In pratica la Russia si ritroverebbe a non giocare. Perché Polonia, Svezia e Repubblica Ceca hanno già annunciato non solo che non andranno a Mosca. Ma che non giocheranno. Una presa di posizione seguita a quella, ancora più dura, di numerosi giocatori che hanno annunciato il boicottaggio, rifiutando qualsiasi convocazione della propria nazionale se la partita dovesse essere confermata.
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La FIFA non ha squalificato la Russia, e non ha nemmeno sospeso dalle attività agonistiche la rappresentativa nazionale. Niente sanzioni per le squadre russe nelle coppe internazionali: al momento è in corsa solo lo Spartak Mosca, agli ottavi di Europa League. Già ufficializzata il trasferimento della finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi.
La questione delle qualificazioni al Mondiale è un nodo aperto: la FIFA qualche provvedimento di facciata l’ha preso. La Russia dovrà giocare senza inni e bandiere nazionali (un po’ com’è accaduto alle recenti Olimpiadi invernali per il caso del doping di stato). La Russia diventa RFU, la sigla della sua federazione calcistica. La Russia non potrà ospitare gare ufficiali e la sua rappresentativa dovrà giocare in campo neutro e a porte chiuse.
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La reazione da parte degli appassionati di calcio è stata durissima nei confronti della FIFA e della UEFA, accusate di essere schiave dei potentissimi sponsor russi che da tempo compaiono con i loro marchi accanto ai brand delle competizioni ufficiali.
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