Milano-Sanremo (Ansa Foto)
Milano-Sanremo, annuncio clamoroso: uno dei grandi favoriti dà forfait. La prima e forse più prestigiosa classica di primavera perde uno dei suoi possibili protagonisti. Decisivo un attacco di bronchite
La 113/a edizione della Milano-Sanremo, la prima delle classiche di primavera, vedrà al via quasi tutti i più grandi interpreti del ciclismo mondiale. Su tutti ovviamente colui che molti osservatori considerano il nuovo cannibale, il 23enne fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar, dominatore delle ultime due edizioni del Tour de France. C’è grande attesa per la sua prova e per quella di tutti i corridori che affronteranno i quasi 300 chilometri della corsa in programma sabato pomeriggio.
L’unica certezza, o quasi, è che al 29enne belga Jasper Stuyven non riuscirà l’impresa di bissare la grande vittorio ottenuta lo scorso anno. Ma a pochi giorni dalla disputa della gara, arriva una notizia che priva la Milano-Sanremo di uno dei probabili grandi protagonisti, tra i più attesi della vigilia. Stiamo parlando del francese Julian Alaphilippe, 29enne campione del mondo in carica e punta di diamante del ciclismo transalpino. Il corridore di Saint-Armand-Montrond è stato fermato da un improvviso attacco di bronchite: inevitabile il suo forfait. Alaphilippe, considerato un grande cacciatore di classiche, aveva tra l’altro un feeling particolare con la Milano-Sanremo avendola già conquistata nel 2019.
Al suo posto la Quick-Step Alpha Vinyl Team ha inserito in squadra Fabio Jakobsen, già capace di vincere in sei occasioni da gennaio a questa parte. Con l’assenza del campione del mondo, la rosa dei favoriti si restringe sostnazialmente a due nomi: lo sloveno Tadej Pogacar, apparso in smaglianti condizioni di forma e il talentuoso corridore belga Wout Van Aert, anche lui in grande spolvero. Il nome di Alaphilippe si va ad aggiungere a quello di Sonny Colbrelli, anche lui fermato dalla bronchite nei giorni scorsi e non ancora al meglio della condizione.
Insomma, si preannuncia una Milano-Sanremo comunque appassionante e combattuta. E non si può escludere a priori che tra i due litiganti, Pogacar e Van Aert, alla fine prevalga il classico terzo incomodo, qualche outsider rimasto finora allineato e coperto. Ed è questa in fondo la bellezza del ciclismo.
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