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Calcio

L’Italia in Turchia, novità e molte assenze nella squadra di Mancini

Questa sera alle 20.45 l’ultimo atto delle qualificazioni ai Mondiali del 2022, partita del tutto inutile tra Italia e Turchia se non per ripartire nel modo migliore possibile

Roberto Mancini, alla guida di un’Italia a terra (Foto ANSA)

Dopo la sconfitta contro la Macedonia questa partita contro la Turchia non l’avrebbe voluta giocare nessuno. Molti nemmeno sapevano che si dovesse giocare per forza.

Ma di fatto il cammino verso il Mondiale, già fallito, finisce solo stasera con l’amichevole di Konya.

Italia-Turchia, la prima partita dopo il cataclisma

Roberto Mancini ha portato in Turchia, in quello che è uno degli stadi più caldi e appassionati del paese, 40mila persone e tutto esaurito, un numero di giocatori contati. Dopo sei partenze definite con il gruppo domenica prossima a causa di acciacchi e problemi fisici (Verratti, Berardi, Mancini, Jorginho, Immobile e Insigne) anche Luiz Felipe, Politano e Florenzi sono già tornati a casa.

In tutto sono 24 i giocatori a disposizione del CT che ieri nel corso della sua ultima conferenza stampa ha smentito le voci che lo vorrebbero dimissionario… “Siamo pronti a ripartire, c’è ancora del lavoro da fare e possiamo vincere ancora e riaprire un ciclo” ha detto Mancini smentendo le notizie di una partenza verso i club.

Italia i prossimi appuntamenti

Gli Azzurri proseguono con un calendario comunque impegnativo. Anche per fare cassa. L’amichevole di stasera a Konya vale tre milioni di euro. Il 1 giugno c’è la finale intercontinentale, una novità del calendario FIFA che vedrà di fronte l’Italia, campione d’Europa e l’Argentina di Leo Messi, che è tornata a vincere un trofeo dopo 28 anni alzando la Copa America.

Allenamento a porte chiuse per la Nazionale (FIGC)

Poi la prima fase dell’Europa Nations League che vede l’Italia impegnata in un girone proibitivo: esordio con la Germania a Bologna il 4 giugno, poi l’Ungheria a Cesena il 7 e la trasferta a Wolverhampton contro l’Inghilterra l’11. Quindi il ritorno con la Germania a Moenchengladbach il 14, un programma davvero molto intenso.

La sensazione che si vive è quella di una tregua armata, in attesa che qualcosa succeda, in un senso o nell’altro. Ma i segnali non sono buoni: i top club, in vista di tre scontri diretti che animeranno la scena del prossimo fine settimana, hanno preteso che i loro giocatori tornassero a casa. E per quieto vivere la Federazione ha consentito il rientro di ben nove giocatori. Il che indipendentemente da tutto scatenerà altre polemiche.

Mauro Marchina

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