Modric contro De Bruyne uno dei tanti duelli del match Manchester City e Real Madrid (AP LaPresse)
Partita incredibile la prima semifinale di Champions League tra un Manchester City, scatenato e un Real sornione e resistente, che non perdona nulla
Di fronte a partite del genere c’è solo da ringraziare. E aspettare la sentenza definitiva. Che mai come nel caso della sfida tra Real Madrid e Manchester City è incertissima.
City micidiale in avvio, Real che rischia di sbarellare e di affrontare un’altra figuraccia come quella con il Barcellona, in casa. Ma quando la squadra di Ancelotti riprende il controllo la difesa dei Citizens mostra quelle crepe e incertezze già evidenti nel corso delle ultime settimane.
I gol segnati in trasferta non si raddoppiano più. E tutto può ancora accadere in una partita che City e Real hanno giocato con merito, senza tatticismi, rifiutandosi di pensare agli acciacchi, alle assenze e a qualche indisponibilità importante. Manchester City con più qualità e forse qualche scelta in più rispetto a un Real con poche alternative in avanti nel momento del bisogno, soprattutto negli ultimi venti minuti. Ma in più di un’occasione il Real ha dimostrato di poter recuperare qualsiasi svantaggio.
L’avvio del Manchester City è devastante. In pochi minuti la squadra di Guardiola devasta la linea difensiva del Real. Prima è De Bruyne a insaccare di testa su un centro precisissimo di Mahrez. Poi tocca De Bruyne offre il pallone del raddoppio a Gabriel Jesus, bravissimo a evitare una chiusura difensiva non perfetta di Alaba. Il City rischia di travolgere la retroguardia avversaria con almeno altre due clamorose occasioni. Poi però il Real rialza la testa. E dopo una doppia clamorosa occasione sprecata malamente da Mahrez e Foden, al 33’ il Real riapre con il solito Benzema: micidiale girata a rete del francese su azione di Mendy. Primo tempo strepitoso.
Con Alaba, in condizioni non buone sostituito da Nacho e Stones, schierato nonostante un infortunio, rimpiazzato da Fernandinho, la partita resta bella e apertissima. Al 53’ Fernandinho sorprende di nuovo la difesa del Real Madrid con un cross che lascia Foden liberissimo di battere a rete. Ma in due minuti il Real alza di nuovo il tiro: Vinicius brucia proprio Fernandinho e, dopo una sessantina di metri di corsa, fa tutto da solo con una conclusione precisa. Può succedere di tutto. E in effetti succede di tutto. Anche se la partita sembra prendere definitivamente la piega voluta da Guardiola.
Al 74’ De Bruyne viene steso ai limiti dell’area: ma l’arbitro concede giustamente un vantaggio solare che Bernardo Silva concretizza con una sassata sotto la traversa. Due minuti dopo è ancora Mahrez a inventarsi una percussione che si conclude con un tiro a lato di un nulla. Quando la partita sembra di nuovo finita per l’inerzia garantita dal City sia al risultato che alla dinamica del gioco, Laporte commette un’ingenuità imperdonabile. Fallo di mano in piena area: e rigore che Benzema trasforma con il cucchiaio.
Il Manchester City vince senza trionfare in una partita di rara bellezza che consente agli inglesi il vantaggio di andare a Madrid con un vantaggio importante ma fondamentalmente inconsistente. E contro una squadra che non permette nessun passaggio a vuoto.
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