Una immagine intensa di Samantha Cristoforetti dall'oblò della ISS (Foto ANSA)
Alle 9.52 di questa mattina Samantha Cristoforetti è partita per la sua seconda missione spaziale, cinque mesi a bordo della ISS dove ha allestito una piccola palestra personale
Samantha Cristoforenti (Astrosamantha così come ormai la chiamano in tutto il mondo visto anche il successo dei suoi account social) è di nuovo nello spazio.
Il lancio della spedizione 67-68 è avvenuto questa mattina con un Falcon 9 dalla stazione Space X, la rampa di lancio privata del signor Tesla, Elon Musk.
Samantha resterà a bordo della ISS, la stagione spaziale internazionale, per un programma di esperimenti molto importanti coordinati dalla ESA, l’agenzia aerospaziale europea. L’esempio di Samantha Cristoforetti, partita insieme ai compagni Kjell Lindgren, comandante della missione, Bob Hines e Jessica Watkins, è indubbiamente significativo. Il suo nome è un altro prodotto italiano di successo. Le ricerche on-line che la riguardano sono migliaia, ogni ora, da ogni parte del mondo. Molte giovanissime un giorno sognano un’avventura come la sua…
La sua vita, quando non è nello spazio, è quella di una donna estremamente impegnata da un punto di vista professionale. Studio, relazioni, convegni, programmi cui contribuisce come relatrice o consulente. Un marito, l’ingegnere francese Lionel Ferra, e due figli, Kelsi Amel, di 6 anni, e Dorian Lev, di 2. Una vita che si divide tra la casa di Malé dov’è nata e cresciuta, Milano, dove lavora, Colonia, dove lavora il marito, la sede europea della ESA – a Bruxelles – e Houston dove l’agenzia coordina tutte le sue spedizioni.
Samantha effettuerà una passeggiata nello spazio. Ma si terrà impegnata con numerosi esercizi fisici. Attentissima all’allenamento e all’alimentazione, Samantha vanta un fisico straordinario, una vera atleta: “Le sollecitazioni di un lancio e la vita nello spazio richiedono attenzione e molta cura di sé sia da un punto di vista fisico che emotivo” ha spiegato l’astronauta in una sua recente intervista.
Allenamenti anche molto duri: “Quando sono a casa lavoro molto su aerobica e resistenza. Camminata molto veloce, bicicletta, corsa, tutto quello che è aerobico è necessario per tenere alto il tono del metabolismo e alleggerire la massa grassa. Nello spazio ho tutta una serie di esercizi da eseguire ogni giorno per sovvertire quelle che sono leggi di gravità diverse e aiutare la massa muscolare”.
Il che significa allenarsi, ogni giorno, non meno di un’ora e mezza: “Ho il mio compagno di allenamenti, si chiama ARED, Advandced Resistive Execise Device – spiega Samantha – in un ambiente dove il peso ha una percezione completamente diversa i nostri progettisti hanno studiato un sistema che ci consente di lavorare con presse e leve che esercitano una forma di resistenza graduale e bilanciata. In questo modo possiamo lavorare sulla massa muscolare e ossea. Restare allenati nello spazio è una questione di sopravvivenza. Fondamentale per quanto tornerai in atmosfera ma anche perché il corpo finirebbe per perdere moltissimo della sua struttura senza nessuna attività fisica”.
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