Motori

La Formula 1 è una polveriera: altre accuse, clima pesantissimo

Non c’è solo il caso scatenato dalla frase pronunciata da Nelson Piquet su Lewis Hamilton a tenere banco in Formula 1, nell’occhio del ciclone anche un alto dirigente

Se non bastassero le polemiche tra le varie scuderie a tenere banco in Formula 1 ecco che nelle ultime settimane si sono scatenati veri e propri casi diplomatici.

Tensione non solo sulla griglia di partenza della Formula 1 (Foto ANSA)

Argomenti difficili da commentare e da trattare che hanno messo in serio imbarazzo il management del Circus costretto non solo a dare una calmata a dirigenti delle scuderie e opinionisti, ma anche a prendere le distanze da alcune dichiarazioni imbarazzanti.

Il caso Hamilton-Piquet

Il caso, clamoroso, della polemica tra Nelson Piquet e Lewis Hamilton, è tornato d’attualità nel corso degli ultimi giorni. Stando alle accuse l’ex campione del mondo brasiliano avrebbe pronunciato alcune frasi discutibili, e in un certo qual modo pesanti sotto l’aspetto razziale, nei confronti del sette volte campione del mondo inglese. Hamilton ha risposto per le rime con un post sui social. Piquet, dal canto suo, ha cercato di spiegarsi dicendo di essere stato frainteso e di avere il massimo rispetto per il fuoriclasse britannico. Ma ormai l’incidente diplomatico era avviato.

Formula 1, Ecclestone biasimato

Ma a tenere banco nel corso delle ultime ore sono soprattutto le dichiarazioni di Bernie Ecclestone, uomo simbolo per almeno un ventennio della Formula 1, un uomo tuttora molto considerato e rispettato all’interno dell’ambiente delle corse e dell’automobilismo. Non è un mistero che il supermanager britannico, da sempre, abbia qualcosa di più di un rapporto di affettuosa amicizia con Vladimir Putin. I due, per diverso tempo, sono stati anche in affari insieme.

Bernie Ecclestone, per oltre venti anni ai vertici della Formula 1 (AP Lapresse)

É stato proprio Ecclestone il primo manager che ha fortemente voluto un evento russo all’interno del calendario di Formula 1. Agevolando poi anche l’ingresso di scuderie e sponsor provenienti dal mondo industriale russo. Dopo l’invasione in Ucraina le cose sono precipitate: sponsor cancellati dalle livree delle auto, Nikita Mazepin licenziato e in causa con la Haas.

Nel corso di un’intervista ufficiale, Ecclestone, non nuovo a dichiarazioni di questo tipo, ha detto di “essere pronto anche a prendersi una pallottola per Vladimir Putin”.

Una frase forte. Che in un momento di tale tensione non poteva passare inosservata. Immediatamente il management della Formula 1 ha diramato una breve nota prendendo le distanze dalle dichiarazioni del suo ex presidente definendole “fuori da ogni contesto e in netto contrasto con i moderni valori dello sport”.

Mauro Marchina

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