Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala (LaPresse)
“Cristiano Ronaldo ha alzato le mani, Chiesa dovrebbe confessarlo”: retroscena clamoroso in diretta. Ritorno difficile in Italia
Mancano due giorni alla fine del calciomercato estivo e dopo il 1° settembre nessuno potrà più cambiare maglia, ameno che non diventi svincolato. Ecco perché per Cristiano Ronaldo è una corsa contro il tempo, ancora più di un anno fa quando l’accordo con il Manchester United non era arrivato in extremis.
Una situazione paradossale, quella che sta vivendo il 37enne campione portoghese. Da metà novembre sarà protagonista anche lui con la maglia del Portogallo ai Mondiali in Qatar, al contrario dell’Italia che guarderà da casa. Ma rischia seriamente di rimanere senza la maglia di un club adesso, oppure di adattarsi a fare il convitato di pietra in casa United, con ten Hag che lo ha escluso dal progetto.
Così l’ultima speranza si chiama Napoli, un amor che il suo procuratore Jorge Mendes ha messo in mare da giorni ma al quale Aurelio De Laurentiis non ha ancora abboccato. Eppure tutti attorno a lui gli stanno facendo terra bruciata, non lo vuole nemmeno lo Sporting Lisbona (il tecnico Amorim, secondo il ‘Times’ sarebbe pronto a dimettersi). E così la serie A resta l’unico appiglio a cui aggrapparsi.
A Napoli i tifosi sono divisi perché non mettono in dubbio le sue qualità ma la sua voglia anche perché significherebbe rinunciare a Osimhen per mandarlo a Manchester. E chi a Napoli ha giocato, come Massimo Mauro, ha un’idea molto chiara sui danni che potrebbe provocare l’arrivo di una scheggia impazzita come CR7.
Ospite a Pressing su Italia 1, l’ex campione oggi opinionista ha svelato un retroscena clamoroso in diretta: “Per favore, non facciamo paragoni con Maradona. Lui era benvoluto da tutti i suoi compagni, invece Ronaldo spacca gli spogliatoi. Una volta Cristiano Ronaldo ha alzato le mani nello spogliatoio della Juve, Federico Chiesa dovrebbe avere il coraggio di dirlo. E per questo Pirlo, nella sua ultima sulla panchina bianconera, non lo fece giocare a Bologna”.
In effetti anche la docu-serie All or nothing: Juventus su Amazon Prime aveva mostrato che nello spogliatoio bianconero non tutto funzionava bene. Come il confronto tra CR7 e Cuadrado al termine del primo tempo nella partita di Champions contro il Porto. Lui aveva urlato che stavano giocando una me**a di partita. E il colombiano gli aveva risposto: “Compreso tu”.
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