Doping (Ansa)
Ultim’ora sconvolgente nel tennis: una stella positiva al doping. L’accusa di uso di sostanze illecite squassa il mondo della racchetta
Negli ultimi tempi per fortuna è accaduto più di rado: il numero degli atleti coinvolti in casi di utilizzo di sostanze dopanti è diminuito drasticamente, ma questo non significa che il ricorso a farmaci non consentiti che incidono sulle prestazioni atletiche sia una prassi ormai desueta.
Purtroppo alcune pratiche illecite sono ancora vive e alcune atleti vi fanno ricorso per ottenere risultati superiori alle proprie capacità. Qualche ora fa il mondo dello sport è stato nuovamente squassato da una notizia decisamente sgradevole.
Lo shock da doping riguarda in particolare il tennis: l’agenzia internazionale per l’integrità del tennis (Itia) ha annunciato che la rumena Simona Halep, 31 anni, è stata temporaneamente sospesa a seguito di doping.
L’Itia ha inviato alla romena, ex numero uno del mondo e attuale n.9 della classifica Wta, un avviso di pre-addebito di una violazione del regolamento antidoping il 7 ottobre 2022 ai sensi dell’articolo 2.1 del programma (presenza di una sostanza vietata nel campione di un giocatore) e dell’articolo 2.2 (uso di una sostanza vietata).
La Halep avrebbe fornito il campione incriminato mentre gareggiava agli US Open, dunque non più tardi di due mesi fa.
“Da questo momento ha inizio la partita più dura della mia vita, quella per la verità“. Così ha commentato la campione rumena, convinta evidentemente della propria innocenza.
Ma non sarà facile per Simona Halep dimostrare l’inattendibilità delle analisi rilevate sul suo campione di sangue.
Il campione è stato infatti suddiviso in campioni A e B e l’analisi successiva ha rilevato che il primo conteneva FG-4592 (Roxadustat), che è una sostanza proibita elencata nell’elenco delle sostanze proibite dell’agenzia mondiale antidoping (Wada) del 2022.
Si tratta di un farmaco anti-anemia che stimola la produzione di emoglobina e globuli rossi. I risultati analitici per le sostanze non specificate comportano automaticamente una sospensione provvisoria obbligatoria, che non è stata ancora quantificata.
Sembra che la tennista rumena abbia esercitato il diritto di richiedere l’analisi del campione B, che ha confermato quanto riscontrato nel campione A.
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