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Antonio Conte, fulmine a ciel sereno: addio al Tottenham?

Antonio Conte, fulmine a ciel sereno: addio al Tottenham? Il tecnico salentino ha avuto un duro sfogo dopo il match con il Newcastle

Le premesse erano ben diverse per il match di ieri. Gli Spurs hanno perso una gara particolarmente tirata tra le mura amiche e questo ha fatto imbestialire l’ex allenatore della Juventus.

Antonio Conte (AnsaFoto)

Nella sfida contro il Newcastle, al Tottenham Hotspur Stadium, la squadra di Antonio Conte è incappata nella seconda sconfitta consecutiva in Premier League. Harry Kane e compagni si sono arresi per 1-2 a Bruno Guimaraes e compagni, mettendo ora a rischio la lotta per l’Europa che conta. Purtroppo per i padroni di casa la serataccia del portiere Lloris ha condizionato la prestazione, con un doppio errore gravissimo (sul primo ha reclamato un fallo non ravvisato dal VAR).

Le parole di Conte a Sky Sport UK sono state piuttosto eloquenti: “Prima del loro gol avevamo creato i presupposti per segnare e credo che se fossimo stato più precisi in fase di rifinitura avremmo trovato la via del gol. Poi è accaduto quel che tutti hanno visto. Io non commento la decisione arbitrale, non ho alcuna voglia di farlo. Di certo non mi è piaciuto prendere un gol su lancio lungo e un altro su contropiede. Per noi è stato davvero difficile rimontare, ci abbiamo anche provato segnando un gol ma nel complesso non è stata una partita all’altezza”.

Antonio Conte infuriato per la sconfitta con il Newcastle: il messaggio sibillino alla società

Antonio Conte sulla panchina del Tottenham (Ansafoto)

Poi è arrivato il duro sfogo nei confronti del club e di quanto fatto sul mercato.

Sono stato molto chiaro in estate con il club. Quando si scende in campo ogni tre giorni è necessario che si abbia a disposizione una rosa profonda e il club lo sa bene. La squadra mette in campo grandissimo impegno ma se si gioca tanto capita di avere degli infortuni. E non avere tre o quattro titolari, per una squadra come la nostra, significa essere nei guai. Ci servono tempo e pazienza. Se giocassimo una partita ogni sei o sette giorni, potremmo lottare per qualcosa di importante. Se qualcuno pensa che possiamo inventare la vittoria e fare un miracolo, se qualcuno non vuole ascoltare e capire la situazione, non è un problema mio. Noi dobbiamo lavorare uscire insieme da questo periodo di partite e poi vedremo dove siamo e di quale miglioramento abbiamo bisogno nel prossimo mercato di gennaio”. Chissà quanta pazienza avrà proprio lui in un frangente del genere.

Angelo Papi

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