Luciano Spalletti (Ansa Foto)
La tappa genovese come intervallo tra gli inevitabili dubbi post San Siro e l’attesa per la grande notte di venerdì, quando al Maradona arriverà una Juve, che da 8 partite, non fa altro che vincere.
Contro la Samp i partenopei si sono infilati i 3 punti in tasca senza brillare particolarmente, ma in un campionato in cui chi viene tempestato di critiche per il gioco si trova al secondo posto in piena corsa scudetto.
Le prestazioni, almeno per il momento, non possono che passare in secondo piano. Dopo aver assistito a giocate da alieno per 15 giornate, il popolo azzurro non può invece far altro che aspettarsi sempre qualcosa di straordinario quando il pallone rotola dalle parti di Kvaratskhelia, che in questo inizio di 2023 però ha finalmente dimostrato di essere umano.
Trascinatore assoluto invece Osimhen: segna, ringhia e si ferma soltanto quando sente rimbombare i 3 fischi finali, con un attaccante del genere per Spalletti non può che diventare tutto più facile.
Mirino puntato sulla Juve con la voglia di togliere definitivamente argomenti di discussione ai più scettici, pronti a tirar fuori il ritornello del tipico calo “spallettiano” a stagione in corso in caso di passo falso, ma questo Napoli è pronto a dimostrare di non aver alcuna intenzione di tornare sul pianeta terra.
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