Categories: Editoriale Calcio

Juve, o dentro o fuori. Eliminare il Nantes è il minimo. Essere eliminati un disastro!

O dentro o fuori: stasera a Nantes, la tormentata e tormentosa stagione juventina vive un momento decisivo, senza se e senza ma. Soprattutto, senza appello in campo europeo: eliminare i francesi è il minimo, sia detto con il massimo rispetto per gli stessi; essere eliminati, invece, sarebbe un disastro sotto ogni aspetto per i bianconeri, in attesa di conoscere la loro sorte definitiva sia davanti alla giustizia sportiva sia all'ordinaria.

Il tempo delle disquisizioni sul corto muso, il muso corto o il muso lungo di Allegri , la qualità della manovra, i risultatisti e i i giochisti è finito: la Juve non può permettersi di uscire dall'Europa League dopo essere ingloriosamente uscita dalla Champions League (cinque sconfitte nelle sei gare della fase a giorni: record negativo senza precedenti nella storia delle partecipazioni bianconere al massimo torneo continentale).

E ancora: il Nantes è tredicesimo nella classifica della Ligue 1, a 29 punti dal capolista Psg, ne ha appena presi tre dal Lens: cerca l'impresa da consegnare agli annali societari, tuttavia, parte sfavorito. Anche se a Torino ha venduto cara la pelle, anche se ha strappato un pareggio che ha fatto soffrire la Juve e, proprio perché non ha nulla da perdere, ha tutto da guadagnare.

Alla Beaujoire, una bolgia attende i bianconeri. Manca Chiesa, non convocato; manca Pogba, anche se ha superato l'ennesimo test probante, in attesa di capire se probante sia stato davvero, mentre si avvicina  il 19 aprile, primo anniversario dell'ultima presenza in una partita vera (dieci minuti con lo United travolto dal Liverpool 4-0). Epperò, a Nantes gioca la Juve, qualunque sia la formazione e qualunque sia la tattica prescelta da Allegri.

Chi vince l'Europa League va dritto in Champions: sarebbe la soluzione ideale per una squadra, oggi settima e in Conference League, sempre tra color che son sospesi fra ii Collegio di Garanzia e il Gup di Torino.

Non è un bel vivere, ma primum vivere deinde philosophari. Si pensi prima al vivere, poi a fare della filosofia. La massima viene attribuita a Thomas Hobbes, filosofo inglese (1588-1679). Dev'essere uno dei preferiti di Allegri.

Redazione

Recent Posts

Inter, alla larga dal risultatismo, e c’è già un colpo per l’estate. Conte, non erano “troppi”

L’Inter prova a sottrarsi alle valutazioni figlie del risultato del momento, mentre le prime risposte…

4 ore ago

Zaccagni stende il Milan, Castro il Parma: Lazio e Bologna ai quarti di Coppa Italia

Prosegue il programma degli ottavi di finale di Coppa Italia. Il Milan di Massimiliano Allegri…

5 ore ago

Juve, Vlahovic si è operato: il comunicato e i tempi di recupero

Dusan Vlahovic si è operato dopo l'infortunio rimediato nella sfida vinta dalla Juventus contro il…

7 ore ago

Mercedes-F1, addio definitivo: l’annuncio di Toto Wolff

Cambierà tutto dal prossimo anno e per Mercedes, è la fine di un'era. Toto Wolff…

8 ore ago

Lazio-Milan le formazioni ufficiali: Jashari e Castellanos titolari

La Coppa Italia propone un nuovo incrocio tra Lazio e Milan, chiamate a ritrovarsi a…

8 ore ago

Cagliari, Milinkovic-Savic non è l’unico portiere ad aver segnato su rigore: c’è un precedente clamoroso

Il calcio italiano custodisce storie sorprendenti, spesso lontane dai riflettori della Serie A. Tra queste…

9 ore ago