È tornata la Serie A, dopo due settimane di sosta si sono riaperte le danze a San Siro dove l’Inter ha ospitato la Fiorentina nella gara valevole per la 28ª giornata di campionato.
I padroni di casa avevano l’obbligo di ottenere i tre punti per riscattare le ultime due uscite fallimentari contro Spezia e Juventus, ma ad annullare ogni speranza gli uomini di Vincenzo Italiano in ottima forma, che davanti ai 73 mila presenti a sugli spalti hanno centrato la loro ottava vittoria consecutiva grazie alla rete di Bonaventura.
Tre su tre, e l’Inter si affossa da sola. Aprile sarà un mese di fuoco per la squadra di Inzaghi e inaugurarlo in questo modo non fa certamente ben sperare. Vero è che all’appello del tecnico al rientro dalla sosta per le nazionali mancano Hakan Calhanoglu, Milan Skriniar, Federico Di Marco e lo squalificato Danilo D’Ambrosio, ma certamente non esistono alibi per una squadra che pecca di cinismo sotto porta da ormai troppo tempo. Grande merito alla Viola, con una difesa alta che ha chiuso ogni possibile varco ai padroni di casa costringendoli a subire la decima sconfitta in questo campionato.
Per l’Inter così non va e non può andare, manca tutto. Dalla motivazione di chi scende in campo (che davanti all’ennesimo sold out della stagione non può permettersi di mancare), alla grinta e voglia di riscatto. Troppe occasioni sprecate, da palle inattive, sotto porta e a porta vuota. I nerazzurri ci hanno provato in ogni modo ma ogni tentativo è stato vano.
Da sottolineare che l’intensità non è mancata su ambo i fronti, due squadre molto lunghe in campo e offensive al bisogno.
Nella prima frazione di gioco si parte subito forte con Ikone da un lato e Lukaku che risponde dall’altro, avanti così per 45’. L’Inter ha avuto nettamente più occasioni per far male alla Viola, nell’area di Terracciano la possibilità di rendersi protagonisti è stata sfiorata da Lukaku, Dumfries e Mkhitaryan.
Nella ripresa sembra cambiare poco, ma la legge non scritta del calcio raramente sbaglia. Gol sbagliato, gol subito. San siro quasi esulta al 49’ quando Lukaku è a un passo dalla linea di porta ma sfiora la sfera. Al 53’ passa la Fiorentina in vantaggio, Onana para il colpo di testa di Cabral frutto di un corner, ma nulla può sulla ribattuta di Bonaventura che punisce definitivamente gli uomini di Inzaghi.
La viola blinda la porta di Terracciano e l’Inter fatica a tornare lucida. Nei minuti rimanti tenta e ritenta ma nulla può al cospetto di un reparto offensivo paralizzato sotto porta.
I fischi non mancano dopo il triplice fischio. San Siro non perdona il quarto stop su cinque partite soprattutto, come detto, considerando il tour de force che si appresta a iniziare in questo mese tra campionato che correla la lotta Champions, Coppa Italia e quarti di finale di Champions League.
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