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Ballarini: “Lukaku mi fa tenerezza”

Lukaku mi fa tenerezza. Inizio a pensare che la leggenda metropolitana che vorrebbe i giganti tutti buoni sia poco leggenda e tanto verità. La sua verità, Lukaku, dovrebbe raccontarla, altrimenti continuerà sempre a soffrire per quanto accaduto con l’Inter. Prendete il post esultanza rabbiosa sotto la Sud dopo il gol vittoria contro il Lecce. Lukaku sulle gambe quasi in lacrime “consolato” dai compagni di squadra. Quelle erano lacrime di stress e tensione, quella tensione che c’entra poco con il rigore sbagliato all’inizio, ma è più quella accumulata dopo l’accoglienza di San Siro e la sua non partita a San Siro. E’ la sensibilità che a volte frega Lukaku. Lo frega nei momenti decisivi, lo frega, forse, anche nelle scelte. Perché l’apparenza inganna. Tutta la potenza, tutta la fisicità, tutta la sicurezza di Big Rom nascondono una grande fragilità, che poi è quello che ha fatto capire Mourinho nel post partita. Avrà sicuramente sbagliato con l’Inter, ma deve avere il coraggio di dire la sua, a maggior ragione dopo aver lanciato il sasso durante la famosa conferenza stampa con il Belgio. Mentre vedevo e rivedevo più volte il gol di Lukaku e quello di Lautaro contro l’Atalanta pensavo, ma se fossero ancora compagni di squadra quanti gol farebbero insieme? Poi pensi che l’Inter ha Thuram e va bene anche così. Perché è Lautaro a fare la fortuna dei suoi partner d’attacco, non viceversa. E la cosa incredibile dell’argentino è che ti rendi contro che ha ancora margini di miglioramento. Ma già così e non ho paura di essere smentita, per me vale quasi Haaland e perché no Mbappè. La differenza tra l’Inter e le altre è soprattutto Lautaro. La Juve ha Chiesa e Vlahovic ma non ce ne stiamo accorgendo. Nel Milan Giroud non è quello dell’anno scorso e al momento nemmeno Leao. Il Napoli con Osimhen era dominante, senza, nonostante Raspadori, non lo è. La Lazio soffre il tramonto di Immobile, l’alternanza di Italiano tra Beltran e N’zola non fa bene a nessuno dei due. Quindi va bene la difesa di ferro, va bene il centrocampo tra i più forti in Europa, ma se hai un attaccante come Lautaro che è pure il tuo capitano hai svoltato.

Redazione Sportitalia

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