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L’ultima sorpresa di Walter il Magnifico

Sembrava tutto fatto per l”annuncio di Igor Tudor come nuovo allenatore del Napoli… e invece no: Aurelio De Laurentiis ha cambiato idea, dopo aver incontrato il tecnico ex Marsiglia, optando per il ritorno di Walter Mazzarri: grazie anche alle condizioni contrattuali favorevoli e alle “non richieste” dell’allenatore toscano, che ha firmato un contratto fino al termine della stagione senza opzioni: un accordo, da traghettatore.

Prrovare a risollevare una stagione nata male, l’obiettivo di Mazzarri: la cui ultima esperienza su una panchina di Serie A risale a 2 stagioni fa, al Cagliari, quando dopo aver perso 7 delle ultime 8 partite, venne esonerato: con la squadra che retrocesse a fine campionato.

Rudi Garcia, ormai, è uno sbiadito e malinconico ricordo: per quello che poteva essere e non è stato. Per gli errori di programmazione della società, dopo la vittoria dello Scudetto. A Mazzarri, ora, il compito di far dimenticare il periodo vissuto con l’ex Roma, Lille e Al Nassr ai tifosi partenopei.

Tifosi che, dal canto loro, sono già divisi sulla scelta del Presidente di puntare nuovamente sull’esperto e vulcanico allenatore classe 1961, a distanza di 10 anni dall’ultima volta. Sì, perché Mazzarri ha già allenato il Napoli per quattro stagioni: dal 2009 al 2013. Lasciando anche bei ricordi, vincenti.

Erano gli anni di Cannavaro, Gargano, Lavezzi, Hamsik e Cavani. Erano gli anni in cui Napoli ha riacquistato credibilità a livello nazionale, tornando a competere per i primi posti. Con Mazzarri in panchina, seppur con tutte le virgolette del caso, “il Napoli ha aperto un ciclo”.

La vittoria della Coppa Italia, la storica qualificazione raggiunta in Champions League con i quarti di finale sfiorati a Stamford Bridge. Un Napoli operaio, compatto, aggressivo e letale: che fino al 2007, era in Serie B. Mazzarri raccolse l’eredità di Edoardo Reja, riuscendo a trasmettere alla squadra il senso d’appartenenza, l’amore per la città e per i colori che rappresentavano: il Napoli di quelle stagioni, non mollava mai. Anzi. Ribaltava spesso e volentieri le partite nel finale.

Ora De Laurentiis è da qui che vorrebbe ripartire: dallo spirito di gruppo. Perché questa squadra, per 10/11, è la stessa che soltanto qualche mese fa incantava l’Europa ed ha primeggiato in Italia. A Mazzarri, l’arduo compito di sostituire Garcia, che sostituiva Spalletti.

Conosce la città, conosce l’ambiente, sa cosa vuol dire giocare nel “Maradona” (ai suoi tempi “San Paolo”) pieno. C’è bisogno di ritrovare fiducia e compattezza: il calendario però, non sembra essere dalla sua parte: Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus i prossimi quattro impegni tra campionato e Champions League.

Redazione Sportitalia

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