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ESCLUSIVA SI Gatti, l’ex dirigente: “Mi colpì la sua voglia di emergere”

Venerdì sera al 94' ha segnato un gol pesantissimo che ha consentito alla Juve di espugnare l'U-Power Stadium, fortino del Monza, e di consegnare quindi una vittoria fondamentale alla squadra di Allegri.

Stiamo parlando di Federico Gatti, 25 anni e alla seconda stagione in bianconero, con cui è sempre più decisivo. 

Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Pietro Fassoli, ex direttore generale del Verbania, club dove Gatti ha militato prima del grande salto nel professionismo. 

Quando Gatti approdò al Verbania, la squadra era in Eccellenza. Si aspettava che sarebbe arrivato a questi livelli? 

"Ero stato io a volere e a portare Federico da noi avendolo visto direttamente sul campo. Dicevo a suo padre Ludovico che di sicuro sarebbe arrivato stabile nel professionismo, ma onestamente non credevo sarebbe arrivato addirittura alla Juve e alla Nazionale. Avrei detto Serie B, di quello ne ero appunto certo". 

Come si accorse di lui? 

"L'avevo visionato quando era al Pavarolo. Nella gara di andata giocava centrocampista, mentre al ritorno difensore centrale. Oltre che dalla tecnica, rimasi colpito dalla sua grande voglia di emergere: il Pavarolo era già matematicamente retrocesso, ma Federico lottava contro tutti dimostrando un grande carattere". 

Il momento più bello di Gatti al Verbania? 

"Se devo dirne uno, dico quando abbiamo vinto il campionato di Eccellenza nel 2019. Lui era titolarissimo e aveva trovato l'ambiente giusto. Del resto quando lo portai dai noi gli dissi subito che avrebbe giocato in difesa". 

Un episodio o un aneddoto particolare sempre di quel biennio? 

"Di episodi ce ne sono stati tanti. Ricordo ad esempio il suo primissimo giorno al Verbania quando lo vedevo spaesato (sorride, ndr) o tutte le volte che lo facevo mangiare a casa mia. Ma in particolare, ora che ci mi viene in mente, penso al fatto che lui mi dava sempre del lei, una volta un suo compagno di squadra mi diede del tu e Federico intervenne dicendogli: "Non devi del tu al nostro al nostro direttore generale". Segno questo che era un ragazzo molto rispettoso". 

Quale è stato il momento chiave della carriera di Gatti? 

"Quando è andato al Frosinone. Ha trovato un allenatore che gli ha dato subito fiducia e lui si è espresso benissimo". 

Adesso invece è sempre più protagonista con la Juve. 

"È stato molto bravo a livello caratteriale. Non era partito benissimo ma poi si è saputo inserire molto bene a piccoli passi. Quest'anno poi dopo l'errore contro il Sassuolo ha mostrato una personalità importante e un grande carattere"

Redazione

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