Un club di Eccellenza è stato penalizzato (LaPresse) - sportitalia.it
Un presidente dopo qualche mossa azzardata complica la vita al suo club, facendogli perdere il primato in graduatoria. I fatti.
Il concetto di penalizzazione a competizione in corso non è una novità per lo sport. Soprattutto per il calcio italiano. Le norme della giustizia sportiva prevedono che la sanzione trovi riscontro entro il termine della stagione. In particolare, la penalizzazione si concretizza entro la fine della manifestazione.
Lo scorso anno, ad esempio, la Juventus perde 10 punti per le plusvalenze fittizie. Stesso taglio alla classifica, solo lo scorso 17 novembre, all’Everton. Una commissione indipendente, dopo la segnalazione della federazione inglese, ha punito i Toffees. Tornando in Italia, nel febbraio 2023, il Genoa, all’epoca in serie B, è penalizzato di un punto per mancati adempimenti di parte dei versamenti delle ritenute Irpef di settembre e ottobre 2022. La vicenda, nello specifico, fa riferimento a emolumenti versati in ritardo.
Il 12 dicembre, il Tribunale federale territoriale ha deciso di punire con -2 in classifica la squadra del Manduria, Eccellenza. La sanzione arriva come conseguenza dell’ultima condanna inflitta al presidente dei pugliesi. Giuseppe Vinci, inibito per otto mesi. La squadra perde la guida della classifica, venendo appaiata a quota 33 dall’Ugento. I giudici puniscono il club anche con l’ammenda di 500 euro. Ma per quali motivi è stato condannato il massimo dirigente?
Come si legge su rtmweb.it, Vinci è accusato del ritardato pagamento dei compensi di due tecnici: Francesco Passiatore e Raffaele Cataldi. L’U.G: Manduria in una nota definisce “profondamente ingiusta” la sentenza, annunciando la volontà di proporre appello. “La società precisa che il procedimento disciplinare riguarda la posizione dei tecnici dello scorso anno Francesco Passiatore e Raffaele Cataldi, le cui spettanze in ogni caso risultano integralmente saldate già ad inizio agosto”, si legge nel comunicato.
Successivamente, emerge come il procedimento non sia stato promosso dai diretti interessati, bensì dalla Procura Federale per non aver rispettato i termini del pagamento. Ritardi che secondo la società oggetto del provvedimento, sarebbero dovuti a verifiche sulla liceità dei compensi pretesi da Passiatore e Cataldi. Si parla di richieste dei due soggetti che sarebbero state inviate ad un indirizzo Pec diverso da quello della società.
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