Sì, non avete sbagliato sito. È sempre Sportitalia.com e siamo ancora qui, come ogni giovedì, a parlare del mondo in rosso e nero. E allora, anche se il titolo sembra l'inizio di una poesia di Bukowski, cercate di andare oltre la banalità e di guardare in faccia alla realtà.
Chiedere scusa non significa sempre che hai sbagliato sempre e solo tu e che l’altro ha per forza tutta la ragione. Anzi. Significa semplicemente che tieni più a quella relazione che al tuo orgoglio, che forse sei arrivato per primo a razionalizzare la situazione, che sai di essere diventato ciò che non volevi e non ti piace per nulla.
Con Stefano Pioli, il Popolo dei Milanisti ha sbagliato. E già da oggi deve rendersene conto e comportarsi diversamente. Gli errori e le responsabilità dell'allenatore sono chiare ed evidenti: le abbiamo sottolineate anche da questi lidi, le hanno viste tutti e si continuano a vedere. Perché attenzione: non è che adesso sia tutto rosa e fiori, non è che adesso sia diventato Guardiola lui e San Siro una banda di incompetenti dal fischio facile. Eh no, non è questo il tema.
Semplicemente a volte bisogna tenere conto di diversi fattori. Semplicemente a volte si paga un prezzo salato in un rapporto non solo per le colpe dei diretti interessati, ma soprattutto per ciò che si crea in mezzo. Pioli ha sbagliato, tanto. I Milanisti hanno sofferto, tanto. Ma invece di sedersi idealmente l'uno di fronte all'altro e uscirne insieme, si sono lasciati allontanare dagli hashtag, dai coretti, dall'ambiguità, dai pettegolezzi.
La sagace ironia dei Milanisti è diventata un'arma a doppio taglio: da un anche lecito #PioliOut, si è passati a un revisionismo storico che fa male. Perché oggi sembra che Pioli sia e sia sempre stato il peggiore di tutti. Ma è l'uomo del 22 maggio: che qualcuno si svegli dal torpore della sofferenza e del vittimismo e si aggrappi alla memoria per risalire la china.
Il passato è passato, risponderebbero i più sfrontati. Bene. E allora guardiamo con occhio obiettivo e centrato il presente. Osservando nei dettagli la luna e non il dito. Non vi accorgete di nulla? Anche tra un errore e l'altro, tra un centrocampo inesistente e un infortunio muscolare, Stefano Pioli è rimasto lì a difendere il Milan. A fare da ombrello a tutti. A farsi trovare pronto a metterci la faccia. E la classifica parla chiaro: i punti sono gli stessi dell'anno dello scudetto. È cambiata la percezione, è cambiato il preconcetto di giudizio. Ma basta chiudere gli occhi e mettere da parte rancore e vittimismo prima di riaprirli: Stefano Pioli è ancora lì, dalla stessa parte.
E allora scusaci Mister. Qualcuno doveva pure dirlo. Forse considerando cos'è il Milan senza Pioli e cos'è Pioli senza il Milan, toccava a te. Ma non è una gara. Chiedere scusa ci rende migliori. Non cambia il passato, nel bene e nel male. Ma ci regala un presente. E ci fa sperare in un futuro. Diverso, perché la magia del Pioli is on fire si è rotta. Ma forse meglio così. Perché il prezzo da pagare è stato troppo alto. Meglio ripartire dal profilo basso. Tornare a riannusarsi un passo alla volta. Con l'animo sincero. E scoprirsi magari pronti a salutarsi reciprocamente a giugno con serenità. O magari ritrovare, grazie all'Europa League, quel piacere di stare insieme. Più maturo, più consapevole.
Perché Pioli non troverà mai un altro Milan. E il Milan può trovare invece di meglio di Pioli sulla carta, sì. Certamente. Ma poi bisogna andare in campo, ogni settimana.
Con l'inizio del Roland Garros l'annuncio fa tremare i tifosi di Jannik Sinner: cosa sta…
Secondo quanto riportato in esclusiva dal nostro Alfredo Pedullà, il futuro di Daniele Rugani potrebbe…
Si, leggete bene nel titolo. La colpa è solo di Giuntoli che quando è arrivato…
Le dichiarazioni di Daniele De Rossi a DAZN, al termine dell’importante gara vinta dalla sua…
Alberto Gilardino, tecnico del Genoa, ha risposto alle domande di DAZN dopo la fine della…
La Roma vince l’ultima gara del suo campionato all’Olimpico contro il Genoa, superando le difficoltà…