Ciclismo

La stessa impresa di Pantani, ricordo strappalacrime per i tifosi

Il ricordo di Marco Pantani vive in tutti gli appassionati di ciclismo, ecco chi vuole compiere la sua stessa impresa

Sono passati vent’anni dalla scomparsa di Marco Pantani, ma il suo ricordo, inevitabilmente, è ancora ben vivo e presente in tutti gli appassionati non solo di ciclismo, ma dello sport. Lo scalatore romagnolo, con le sue imprese, ha lasciato un’orma indelebile sulle strade e nel cuore di tutti.

Marco Pantani è stato leggenda nel mondo del ciclismo, ecco chi si prepara a fare come lui (fonte: © LaPresse) – Sportitalia.it

Generosità, fantasia, imprevedibilità, capacità di soffrire e di rialzarsi di fronte alle cadute, in strada e non. Tutto questo, ha reso il ‘Pirata’ amatissimo e le sue gesta iconiche e ricordate ancora oggi, in video, tributi e molto altro. Sulle strade dei grandi giri, ancora oggi appaiono scritte in salita che inneggiano a Pantani. La cui morte è una ferita ancora aperta e continua a gridare vendetta, presentando tanti lati oscuri sui quali continuano a battersi la sua famiglia, appassionati, giornalisti.

Pantani è stato amato non solo per le sue vittorie, come detto, ma anche per quel modo di stare in bicicletta che entusiasmava tutti. In carriera, era comunque riuscito a compiere grandi imprese. E c’è qualcuno che a breve tenterà di emularlo.

Come Pantani, Pogacar ci prova: il grande obiettivo

Pantani è stato l’ultimo ciclista in assoluto a riuscire nell’accoppiata Giro d’Italia-Tour de France. Era il 1998 e il ‘Pirata’ riuscì ad arrivare a braccia alzate sia a Milano, in maglia rosa, che sugli Campi Elisi a Parigi in maglia gialla. Dopo di lui, nessun altro è riuscito nell’impresa. Adesso, vuole provarci Tadej Pogacar.

Tadej Pogacar suona la carica per un 2024 da protagonista (fonte: © LaPresse) – Sportitalia.it

Lo sloveno, a 25 anni, ha ancora tante stagioni di carriera ad altissimo livello davanti, ma ha già un palmares invidiabile. Due affermazioni al Tour de France, nel 2020 e nel 2021, sfiorando il trionfo anche nelle due edizioni successive, in cui però ha dovuto accontentarsi del secondo posto alle spalle di Vingegaard.

Anche uomo da grandi classiche, avendo conquistato in carriera la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro di Lombardia, le Strade Bianche, il Giro delle Fiandre, la Freccia Vallone, la Amstel Gold Race, la Parigi-Nizza, la Tirreno-Adriatico. Ora, è pronto a tornare in strada. Più tardi del solito, rispetto alle sue abitudini. Ma proprio perché stavolta si presenterà, per la prima volta in carriera, al Giro d’Italia. E naturalmente punterà a vincerlo, per poi provare a confermarsi anche al Tour. I tifosi tengono il fiato sospeso.

Nicola Lo Conte

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