(ansa foto) - sportitalia.it
Il volo dell’Inter in vetta alla classifica va di pari passo con le ambizioni nerazzurre al di fuori dei confini di casa nostra. Simone Inzaghi ha costruito sotto ogni punto di vista una macchina che si può definire quasi perfetta per risultati conseguiti e per stile di gioco manifestato. Il gol da terzo a terzo di Bologna, con il traversone vellutato di Bastoni a premiare l’inserimento di Bisseck è stata una manifestazione di calcio totale che ha riempito gli occhi di chiunque vi abbia assistito, ma per il Civitas Metropolitano serve molto altro.
Nella trasferta di Madrid i nerazzurri dovranno ricordarsi di essere belli, ma anche mettere da parte l’accademia e la magniloquenza calcistica per lasciare campo alla concreta e rispettosa attenzione che si deve ad una squadra pericolosa ben al di là degli ultimi risultati negativi. Il primo campanello d’allarme arriva dall’infermeria, con lo stop forzato di Arnautovic che aveva deciso la gara di andata e di quel Carlos Augusto che si stava imponendo come elemento chiave a seconda del ruolo in cui Simone Inzaghi aveva deciso di impiegarlo. La missione Madrid è iniziata, e per un campionato già vinto ed una seconda stella già materializzata, c’è un’Europa che aspetta un segnale concreto da chi un anno fa l’ha solamente sfiorata.
L’Inter prova a sottrarsi alle valutazioni figlie del risultato del momento, mentre le prime risposte…
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