Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino cantava Lucio Dalla, eppure l’euforia che si respira in città potrebbe inebriare chiunque. Il Bologna sogna, sogna di ritornare in Europa dopo anni di buio, dopo anni di anonimato. Il vento è cambiato, Thiago Motta lucida l’argenteria che Sartori in questi anni ha collezionato. Un binomio ad oggi perfetto, tra chi lavora all’ombra e chi ci mette la faccia. L’uomo che ha reso grande il Chievo e l’Atalanta, ribattezzato l’uomo dei miracoli anche se di miracoloso non c’è nulla quando tutto è frutto di lavoro studio e tenacia.
Investimenti oculati, mirati, perché se si vogliono trovare buoni giocatori in giro per il mondo è ancora possibile: a insegnarlo è proprio Giovanni Sartori. Anni e anni di partite viste dal vivo, di poche parole davanti le telecamere e di un gruppo fidato si scout. La rosa di oggi è frutto del suo lavoro al 90%, pochi sono i superstiti che arrivano da prima. Giocatori forti pagati il giusto, e che potenzialmente possono essere delle ricchissime plusvalenze. Sarà un’estate decisiva, con cessioni importanti ed investimenti, sempre attenti però al bilancio.
Oggi però è impossibile capire veramente che estate sarà, da Zirkzee a Fergusson passando per Moro, Calafiori e Lucumi. Il futuro dei gioielli rossoblù è legato al palcoscenico che nella prossima stagione calcheranno. Se sarà un grande Bologna che sogna l’Europa, Sartori si farà trovare pronto. Pronto a ripetere un altro miracolo sportivo.
Giada Giacalone
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