Primo piano

Italia, buone indicazioni. Ma la strada è ancora lunga

Dopo quattro mesi di stop, l’Italia è tornata a giocare una partita: l’amichevole internazionale contro il Venezuela, il primo test per la Nazionale di Luciano Spalletti in vista degli Europei che si giocheranno quest’estate. Alla fine è arrivata una vittoria, per 2-1: buone indicazioni positive e altri aspetti da migliorare, com’è giusto che sia quando bisogna trovare la quadra giusta in una squadra che ha nuove pedine che dovranno amalgamarsi tra di loro per rendere al meglio, in vista di una competizione che Spalletti vorrà giocarsi fino alla fine, come dichiarato più volte.

La notizia più positiva è sicuramente il rendimento e la prestazione di Mateo Retegui: da diversi mesi, ormai, si discute su chi dovrebbe essere l’attaccante di punta dell’Italia, in un momento storico in cui si fa fatica a trovare un centravanti di peso in grado di poter fare la differenza in un importante torneo. Nel 2021 la formazione di Roberto Mancini ha vinto con il collettivo: è chiaro che, tre anni dopo, bisognerà trovare altre soluzioni perché la squadra è cambiata, così come le avversarie. Una doppietta importante, ieri, per l’attaccante del Genoa, che ha dimostrato di essere letale davanti alla porta.

Bene anche Gianluigi Donnarumma nella sfida di ieri, buona prova anche per il reparto arretrato: un camaleontico schieramento a tre che in fase di non possesso diventava a cinque, una serie di movimenti che hanno tutta la filosofia del proprio allenatore. Da inquadrare ancora il centrocampo che però ha sicuramente più alternative rispetto all’ultimo reparto avanzato. Spalletti ci sta lavorando e c’è ancora un po’ di tempo prima di trovare l’undici ideale: l’identità resta ben precisa e la mano dell’ex Napoli è già ben percepibile, ora bisognerà provare a fare quello step in più, per rimanere competitivi e provare a giocarsela fino alla fine.

Federico Calabrese

Federico Calabrese, classe 2000, è un giornalista pubblicista. In libreria è uscito con “Volare libero”, l’autobiografia di Gianluca Pagliuca e con “Istinto puro”, l’autobiografia di Sébastien Frey.

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