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Il calcio bombardato: stadi fantasma in Ucraina

Eppur si muove, quel pallone. Nonostante i missili a lungo raggio, i jet che sorvolano gli stadi, gli spalti desolanti. Il pallone rotola in Ucraina, i calciatori segnano e si rifugiano nei rifuti anti-aerei quando suona l’allarme. La tensione è alta, la paura si misura con il trascorrere dei secondi. Come il calcio racconta la guerra, tra certezze mancanti, angosce ricorrenti e qualche esilio forzato.

Se ci guardiamo indietro, non è così distante il 2012. L’erba della Donbass Arena di Donetsk è finemente tagliata, gli interni ben adornati. Cinquantamila posti a sedere, 360milioni di euro per costruirlo, si giocano cinque partite di Euro 2012 e la semifinale tra Spagna e Portogallo.

Un’opera d’arte oggi fantasma simbolo dell’invasione russa. Abbandonata dal 2014, era l’impianto dello Shakhtar Donetsk del magnate Rinat Akhmetov, l’uomo d’affari più ricco d’Ucraina e proprietario del club che ha vinto 13 degli ultimi 20 campionati ucraini. Uno stadio di categoria 4, ora abbandonato a se stesso e vittima quasi quotidianamente dei bombardamenti. Ma non è l’unico impianto simbolo del conflitto. Sono tanti, troppi, gli impianti colpiti dalla crudeltà della guerra.

Metalurh Stadium (Bakhmut)

Zona rasa al suolo dall’esercito russo dopo un assedio costato tantissime vittime su entrambi gli schieramenti. A Bakhmut lo stadio è ancora sotto le macerie, Immagini satellitari mostrano un enorme cratere, i pali della porta sono ancora in piedi. La parte principale della tribuna è stata colpita un anno fa. I sedili si sono riversati in campo durante l’attacco. Di seguito un’istantanea di un video postato dall’esercito russo proprio nei pressi dell’impianto. 

 

Krystal Stadium (Kherson)

Lo stadio fu inaugurato nel 1962 con il nome di ‘Spartak’. Poteva ospitare poco più di 3.000 spettatori. Era la sede della squadra di calcio locale, il Krystal Kherson. Si trovava molto vicino al fiume Dnipro e a un parco giochi. Parzialmente distrutto, non sono ancora iniziati i lavori di ricostruzione.

Champions Stadium (Irpin)

Lo stadio della squadra (Irpin) in cui è cresciuto Andrii Shevchenko. Lo stesso ha ha raccolto 600mila euro per la ricostruzione dell’impianto situato vicino a Kiev. Ha visitato Irpin lo scorso settembre e ha promesso al sindaco Oleksandr Markushyn di aiutarlo nella ricostruzione. Il processo di ricostruzione della Club House è iniziato: “Sono stato portato allo stadio dove giocavo da bambino. È stato assolutamente distrutto. Il campo era pieno di buchi realizzati dai missili”, aveva detto Shevchenko. 

Chernihiv Arena (Chernihiv)

L’impianto, con annessa pista d’atletica, è stato la sede della squadra di Premier League Ucraina Desna Chernihiv. Tribune ridotte in macerie. Una ricostruzione sembra quasi impossibile a causa dell’entità del danno, considerando che le basi dell’impianto sono state polverizzate. Di seguito un immagine dopo i bombardamenti russi. 

Stadium Enerhiya (Nova Kakhovka)

Era la sede dell’FC Enerhiya (Energia), la cui fondazione nel 1952 era legata ai lavoratori della centrale idroelettrica. Oggi il locale e le strutture sono scomparse. È stato allagato l’anno scorso dopo l’esplosione di una diga proprio nei pressi dell’impianto. I danni alla diga di Nova Kakhovka hanno provocato fuoriuscite d’acqua per chilometri con il campo da calcio finito sotto l’acqua. 2000 persone hanno dovuto abbandonare le loro case dopo il disastro. 

 

Tsentralnyi Stadion (Mikolaiyv)

Lo stadio è stato colpito da un missile nel giugno del 2022 proprio quando erano in progetto i lavori di ammodernamento dell’impianto costruito nel 1965. 16.700 posti, noto anche come Central City Stadium o Tsentralnyi Stadium, era di categoria 3 UEFA.

Mykhailo Brukvenka Stadium (Makariv)

Sede principale dell’FC Chayka (il club ha uno stadio più piccolo a Kiev) ma giocava qui con più regolarità. A circa 60 minuti a ovest di Kiev, con collegamenti di trasporto difficili, è stato distrutto nella scorsa estate. 

Solnechny Stadium (Kharkiv)

Lo stadio “Solnechny” a Kharkiv ha subito i bombardamenti degli invasori russi sin dai primi giorni della guerra d’aggressione. I proiettili hanno colpito il campo di calcio e anche le tribune dell’arena sono state danneggiate. Lo stadio è stato costruito nel 2011. La nazionale ucraina si è allenata lì come parte del ritiro. Nell’arena sono state giocate anche partite casalinghe da Helios, Metallist-1925, Metal e numerose altre squadre locali. Ruslan Malinovskyi, nel febbraio 2022, disse: “Due anni fa in questo bellissimo posto abbiamo giocato la Champions contro lo Shakhtar, un posto che oggi si scontra con il crimine contro l’umanità. Stop all’aggressione della Russia”. Ed era proprio lo stadio di Kharkiv, di seguito riportato.

 

 

 

 

 

 

 

 

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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