“Se avessimo tre Pellegrini, li farei giocare tutti e tre”. Correva l’anno 2021 e alla vigilia del match di Conference contro il Trabzonspor José Mourinho parlava così del capitano giallorosso. Quella stagione si concluse per lui con 13 gol e 7 assist, regalando a Lorenzo il suo record realizzativo.
Da lì, complici diversi fattori tra cui una sfortunata sequela di infortuni e l’arrivo di Dybala, con conseguente relegazione a un ruolo più difensivo, di quel Lorenzo non c’era più nemmeno l’ombra.
Il capitano è rinato dalle sue ceneri con l’arrivo di Daniele De Rossi, in una metamorfosi che non ha riguardato soltanto l’intera rosa in quanto gruppo ma anche le singole individualità.
Di riflesso, inevitabilmente, Lorenzo è tornato a brillare anche in questa Nazionale sperimentale. Se la scelta di impiegare Frattesi e Chiesa nel ruolo di trequartisti contro il Venezuela si era rivelata infatti fallimentare, lo switch sulla coppia Pellegrini-Zaniolo contro l’Ecuador ha rappresentato di gran lunga il cambio di marcia rivitalizzante.
E così Lorenzo segna in campionato, segna in Europa e segna in Nazionale, mettendo fine ad un digiuno di gol con la maglia azzurra che durava da quasi due anni.
Leader non solo nelle giocate ma anche nello spogliatoio, con quella fascia da capitano che nessuno saprebbe indossare meglio di lui, la Roma si coccola Lorenzo, e da adesso, può tornare a farlo anche l’Italia.
YLENIA FREZZA
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