La fusione tra nerazzurro e tricolore è l’immagine simbolo dello scudetto dell’Inter, al termine di una cavalcata straordinaria. Un viaggio cominciato la scorsa estate, chi saluta e chi arriva a Milano, una ventata d’aria fresca che ha regalato all’architetto Inzaghi gli strumenti necessari per programmare una stagione vincente. L’armonia del mondo Inter e la voglia di tatuarsi finalmente la seconda stella sul cuore si è respirata fin dal primo giorno. Ma il tripudio nerazzurro nel derby della quarta giornata ha lanciato subito un primo inequivocabile segnale di forza a tutto il campionato. Inter travolgente a 360 gradi, tutti a suonare armonicamente nella band di Simone Inzaghi.
Una sola delusione col Sassuolo che però non ha lasciato scorie. A metà girone d’andata l’Inter ha preso consapevolezza anche del fattore San Siro, chiedere alla Roma. Sconfitta nel finale da uno di quelli che a Milano si è subito sentito a casa. E poi il passaggio di consegne nella casa dei campioni d’Italia, quello 0-3 al Maradona che ha scucito il tricolore dal petto del Napoli per lasciarlo virtualmente nelle mani dell’Inter. Un Inter ancor più caterpillar nel 2024. Anno aperto dalla vittoria di rabbia portata a casa col Verona, un percorso netto e costellato di sole vittorie fino al 4 febbraio e alla vittoria con la Juventus, l’unico avversario che fino a quel momento aveva mantenuto il passo dell’Inter. Prova di forza da squadra forte, replicata la settimana successiva all’Olimpico contro la nuova Roma di De Rossi. Lì dove è stata comprovata la potenza umana e comunicativa di Inzaghi, suggellata da una rimonta incredibile.
Da lì in poi strada spianata verso la seconda stella, vittorie pesanti e aritmetica sempre più amica dell’Inter, così tanto amica da regalare la possibilità di festeggiare lo scudetto contro gli acerrimi rivali. E un’opportunità del genere l’Inter non se l’è fatta scivolare di mano, fiutato il profumo di fare due volte la storia. Vincere lo scudetto e farlo contro il Milan, con il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Conclusione perfetta della favola nerazzurra. Un viaggio partito da lontano, scandito dal meraviglioso lavoro di Inzaghi, e chiuso nella maniera più bella di tutte, le tappe della cavalcata dell’Inter verso scudetto e seconda stella fanno già parte del libro della storia.
Francesco Nigro
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