Calcio

La domanda che non è stata fatta a Luciano Spalletti

Per ragioni logistiche purtroppo non tutti i giornalisti sono riusciti a essere presenti a Casa Azzurri alla conferenza di fine Europeo di Spalletti. Per quelli collegati via zoom non è stato possibile rivolgere una domanda al mister. E allora ecco quello che avremmo voluto chiedere.

Caro ct, con il dovuto rispetto quanto stai dicendo dal fischio finale di Italia-Svizzera sembra completamente scollegato dalla realtà.

Perché hai fatto l’elenco dei deficit strutturali del calcio italiano, tutti argomenti ampiamente condivisibili, e di discussione a partire da domani e fino all’altroieri. Ma nessuno di questi c’entra con il fatto che hai fatto scelte prima della partita e in corso che non ha capito nessuno, con il turbinio del cambio modulo, ma soprattutto con il fatto che la squadra non abbia lottato sin dal prima minuto, un atteggiamento inammissibile.

Reclami il poco tempo a disposizione.

Ma con il dovuto rispetto mister: qua nessuno ti ha chiesto di vincere l’europeo e nemmeno di arrivare in semifinale, e nemmeno di essere obbligato a giocare bene – quello sta alla tua valutazione delle forze a disposizione.

Ma non si era mai vista una Nazionale nemmeno capace di lottare in una partita di eliminazione diretta. E se la squadra non lotta dal primo minuto, di chi deve essere la colpa se non tua?

Perché tu hai detto la responsabilità è mia ma dopo aver elencato i problemi strutturali del calcio italiano, che però non c’entrano niente con l’entrare in campo senza un minimo di grinta contro una squadra discreta ma limitata come la Svizzera.

Il ritardo del movimento del calcio italiano rispetto a Francia, Spagna, Germania, Inghilterra non c’entra nulla con la prestazione di sabato pomeriggio.

O l’allenatore conta sempre, o non conta mai. Quest’anno nel Napoli abbiamo visto con stessi giocatori ma cambio allenatore quanto conti, giusto per fare un esempio.

Tu giustamente dici di non aver avuto tempo per sviluppare gioco, per trovare calciatori etc.

Beh ma sono tutte accuse che nessuno ti muove. Di quello non sei tu responsabile.

Piuttosto si parla dei 3 moduli nelle prime 4 partite, dei cambi in partita in ritardo e a volte incomprensibili, dei tanti adattamenti di ruolo che hanno tolto ogni certezza a una squadra già fragile.

Caro Luciano, nessuno ti vuole male, c’è grande simpatia umana, e ti si augura il meglio sempre, tanto più alla guida della Nazionale, visto che il meglio per te sarebbe beneficio per tutti noi.

Ma qual è la spiegazione per non essere riuscito a dare lo spirito di lotta in un ottavo di finale, che è davvero il requisito minimo per un commissario tecnico?

Su questo ci devi una vera spiegazione.

Tancredi Palmeri

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