Semifinale di Copa America doveva essere e semifinale sarà. Ma dietro il freddo risultato della qualificazione, c’è un libro. L’Argentina ringrazia i calci di rigore e quel Dibu Martinez ancora decisivo dagli 11 metri. L’Ecuador si arrende all’intuito del portiere dell’Aston Villa, ma avrebbe meritato molto di più, esprimendosi per più di un’ora su un livello qualitativo superiore.
Le buone notizie per Scaloni iniziano proprio lì dove finiscono le cattive. Perchè se anche nella sera in cui Messi è impalpabile e sbaglia il primo rigore, con un cucchiaio sulla traversa, l’Argentina riesce a sopravivere, è la conferma che questa squadra non è più dipendente dalla sua stella. Tuttaltro. Nella notte di Houston, il fuoriclasse è Dibu. Che cancella le paure, si esalta su Mena e Minda e regala ai compagni, a loro volta freddi dal dischetto, la possibilità di volare in semifinale. Onore però a un grande Ecuador. Perchè se Messi ha abbandonato l’Argentina, di peggio aveva fatto Enner Valencia, sbagliando il rigore del potenziale pareggio all’ora di gioco. E ciò nonostante, in pieno recupero, ha trovato la forza con Kevin Rodriguez di continuare a crederci. Non è bastato, ma il futuro è dalla parte della Tri. Di Hincapié e Sarmiento, Caicedo e sopratutto Kendry Paez. Il presente invece dice ancora Argentina, con Scaloni che aspetta una tra Venezuela e Canada e intravede la finale. Ma che dovrà necessariamente scalare almeno una marcia verso l’alto. E sopratutto capire come sta e cosa può dare, il suo capitano.
Francesco Letizia
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