Editoriale Calcio

Il Fonseca espiatorio: lasciato in balia, che ci sta a fare la dirigenza Milan? E si preparano cambi…

Posto che è quasi ridicolo sentire di nuovo in discussione Fonseca da parte di critici e tifosi Milan, dopo la bella vittoria nel derby e la dignitosissima sconfitta a Leverkusen, ma la questione qua è un’altra. Perché ok, hai perso male a Firenze, ma dalla cintola in giù: davanti ha prodotto, ma la fase difensiva sei di nuovo sembrato una banda. Però per carità ci può stare, una sconfitta a Firenze non è un peccato mortale.

 

Ma non è nemmeno quello il peggio ovviamente. Il quadro è degenerato proprio perché una banda lo sei sembrato con tutta la pantomima dei rigori, con i quattro che si susseguono con il pallone tra le mani e nessuno è Pulisic, il rigorista designato da Fonseca. E se già fosse sufficiente una sarabanda simile, figuriamoci se poi avviene a un mese dalla farsa del cooling break. E forse potete dire “eh ma con Conte non sarebbe successo”, e forse avete anche ragione, ma non è che se non sei Antonio Conte allora succedono automaticamente queste cose, perché dalle altre parti ste scene non si vedono. E il povero Fonseca in verità sta facendo tutto il possibile per aiutare in maniera indolore il gruppo, ma è evidente che in una situazione di simile… non vogliamo chiamarla ‘anarchia’? Chiamiamola autoreferenzialità, beh una società deve supportare l’allenatore non solo con le buone intenzioni.

Ma dov’è la dirigenza Milan? Ibrahimovic ovviamente. O anche Furlani e Moncada, se davvero credono di essere sostituibili a Ibra (follia). Un mese fa Furlani è venuto in conferenza stampa a dirci che non era successo nulla nel cooling break. Che era un non evento. Pace, non ci devono la verità. L’importante era lavare i panni sporchi in famiglia.

Ma è evidente che la situazione è rimasta sudicia. Se un mese dopo quel teatrino, e quella dichiarazione, senatori e nuovi fanno come gli pare fottendosene apertamente di quello che gli dice l’allenatore, è evidente che la società non ha fatto nulla per tutelarlo e aiutarlo a fare rigare dritto la squadra. E che Fonseca sia il facile capro espiatorio anche per la dirigenza stessa, che vede dirette a lui tutte le critiche anche sulle loro mancanze.

Eppure Fonseca stesso praticamente da agosto ogni due giorni è costretto a dialogare personalmente con Leao per farlo crescere mentalmente, ed evidentemente deve recuperare una situazione di gruppo precedente dove ognuno se ne va per fatti suoi. Anche per questo, spazientito da quanto successo al Franchi, medita di mischiare le carte nella prossima formazione contro l’Udinese, con scelte che potrebbero riguardare alcuni dei protagonisti della comica dei rigori.

Tancredi Palmeri

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