Djokovic finisce nei guai: colpa di Sinner-Sportitalia.it (Foto LaPresse)
Novak Djokovic non ne vuole sapere di abdicare. Tuttavia, per il serbo potrebbe esserci di nuovo un ostacolo insormontabile
Nella stagione che è appena andata in archivio gli appassionati di tennis hanno assistito a qualcosa a cui non erano abituati, qualcosa di incredibile. No, non ci riferiamo alla sequela di trionfi del numero 1 del tennis mondiale, Jannik Sinner.
Certo, vincere nella stessa stagione due Slam, tre Masters 1000, le Atp Finals e contribuire in maniera decisiva alla conquista della Coppa Davis non sono cose che si vedono tutti gli anni, anzi tutt’altro. Tuttavia, considerato l’enorme talento di cui gli ha fatto dono Madre Natura e la sua progressiva crescita negli ultimi anni, era prevedibile che prima o poi il 23enne di di San Candido sarebbe esploso.
Ciò che, invece, non era pronosticabile è un Novak Djokovic all’asciutto di titoli ATP e di Major che, come è noto, si sono equamente divisi Sinner e Alcaraz. Un campione serbo che, secondo un autorevole addetto ai lavori, rischia di non uscire più dal cono d’ombra dell’altoatesino e dello spagnolo.
Il leone serbo è ferito ma non ha alcuna intenzione di lasciare campo (da tennis) libero ai suoi due giovani e talentuosi rivali. Ciononostante, secondo il noto tecnico Patrick Mouratoglou, anche per una leggenda come l’ex numero 1 del ranking Atp sarà molto difficile detronizzare sia Sinner sia Alcaraz.
“Per Djokovic conquistare un altro Slam è una sfida immensa in questo momento, perché il tennis è dominato in modo clamoroso da Alcaraz e Sinner. Novak e Andy hanno sempre avuto un ottimo rapporto, sono nati nello stesso anno e hanno la stessa età. Hanno due stili di gioco estremamente simili e solo il tempo ci dirà se è stata la giusta decisione”, ha puntualizzato Mouratoglou, interpellato da “Tennis Majors” in merito all’annunciata partnership tra il fuoriclasse serbo e Andy Murray che si è ritirato quest’anno.
Comunque, per il tecnico francese, Djokovic, dopo aver vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici, l’unico titolo che mancava nel suo palmarés, e in seguito al ritiro dell’altro suo storico rivale, Rafa Nadal, deve innanzitutto ritrovare le motivazioni, quella spinta emotiva che gli possa instillare il desiderio di continuare a vincere. Anche perché – conclude Mouratoglou – “per lui sarà sempre più difficile battere sia Sinner sia Alcaraz. Jannik non sbaglia: ha le stesse doti di Djokovic, copre benissimo il campo e colpisce in anticipo la palla. Novak dovrà tornare in una forma stratosferica per batterlo”.
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