L’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha rilasciato una intervista a GR Parlamento a “La Politica nel pallone”, nella quale si è soffermato a parlare anche dell’attaccante Domenico Berardi: “Oggi la cosa più importante per noi e per il ragazzo è che sia ritornato a giocare visto l’infortunio e che soprattutto stia ritornando a grandi livelli, per cui il Berardi campione, quello che conosciamo, e per cui vista la sua grande professionalità, perché il ragazzo è un esempio di professionalità, si è messo a disposizione in un campionato che non fa parte della sua categoria, si è messo a disposizione e ci sta dando una mano a portare avanti quello che è il progetto di questa società che lui conosce benissimo, ovvero contribuire a ottenere una promozione ma anche a far crescere tanti giovani. Abbiamo una squadra con tanti ragazzi, siamo una delle squadre più giovani del campionato, e lui dà il suo contributo. Quello che succederà lo andremo a vedere insieme. Ad oggi non c’è nessuna richiesta. A oggi, lui per primo, siamo concentrati sul Sassuolo. Poi faremo le valutazioni, come abbiamo sempre fatto in questi anni, ci siederemo a tavola con le società che lo chiederanno perché con il ragazzo c’è qualcosa di speciale, di diverso, siamo sempre in sintonia sotto tutti gli aspetti”.
C’è stato un momento in cui è stato vicino all’addio? “Sì, ci sono stati più momenti, momenti in cui ci poteva essere forse la società perché magari la società era anche disposta a fare una cessione e poi per diversi motivi non si è conclusa. Di richieste ne abbiamo avute diverse, penso alla Juventus, l’Atalanta, diverse squadre nel corso degli anni, poi per un motivo o per un altro, in primis la nostra volontà e poi quella del giocatore, e poi magari non ci sono state quelle offerte economiche che non ci hanno fatto trovare una soluzione”.
Che effetto fa Marotta presidente dell’Inter? “Io credo di aver iniziato a collaborare con lui circa 39 anni fa. Lui era già un direttore sportivo affermato, era nel calcio Monza in Serie B, mi ha visto crescere ed è giusto che io riconosca in lui il mio maestro e adesso vedere lui presidente di una squadra come l’Inter è la felicità ma questo è il riconoscimento al lavoro che fa perché credo sia da considerare il miglior dirigente se non il migliore assoluto per cui è la cosa più giusta che ci potesse essere”.
Sulle voci legate alla Roma: “Io con la società giallorossa non ho mai avuto contatti, non ho mai parlato con loro, e non avendo mai parlato con loro non posso dire nulla”.
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