Sinner e la frase shock nell'intervista post gara: "Si offendono" (Screenshot canale YouTube Australian Open) - sportitalia.it
Sinner batte Ben Shelton e vola in finale, ma la frase a fine partita fa discutere: ecco cosa ha detto.
Per il terzo anno consecutivo, Jannik Sinner si guadagna un posto nella finale degli Australian Open. Il numero uno al mondo ha archiviato senza troppi problemi, anche se con un po’ di fatica nel finale, la sfida contro il giovane statunitense Ben Shelton. Sono bastati 3 set al tennista italiano, in un match durato poco più di due ore e mezza. Dopo aver battagliato con grinta e determinazione nel primo set, conclusosi sul 7-6, l’americano numero 21 del tabellone ha poi mollato nei successivi due. 6-2, 6-2 i risultati in favore di Sinner, che ottiene così l’opportunità di bissare il successo del 2024.
In finale se la vedrà con Alexander Zverev, numero 2 al mondo, che ha strappato il pass superando Novak Djokovic. Il serbo, vittima di un problema muscolare, è stato costretto ad alzare bandiera bianca al termine del primo set, tra lo stupore generale del pubblico sugli spalti. Il bilancio dei 6 incontri precedenti con Jannik Sinner va a favore del tedesco, che è attualmente in vantaggio con 4 vittorie a 2.
Al termine della sfida vinta con Ben Shelton, Jannik Sinner si è intrattenuto in campo per la consueta intervista nel post gara. L’italiano si è soffermato in particolar modo sul cambio di allenatore, probabilmente fondamentale nella sua esplosione.
“E’ stato complicato qualche anno fa decidere di cambiare la squadra, questo team mi ha fatto diventare un giocatore diverso. Simone Vagnozzi e Darren Cahill sono allenatori molto diversi. Siamo una famiglia fuori dal campo, è l’ultima stagione di Darren ma l’annata è ancora lunga”. Poi, il numero uno al mondo corregge il tiro e aggiunge: “Non voglio dimenticare il mio fisioterapista e il mio preparatore atletico altrimenti si offendono…”.
E sulla gara, invece, Sinner ha ammesso le difficoltà del primo set: “Non so come sono riuscito a raddrizzare il primo set, è stata durissima. Shelton oggi non ha servito al meglio, entrambi abbiamo risposto meglio rispetto al rendimento in battuta. All’inizio eravamo un po’ tesi, sono contento di come ho gestito le emozioni e ora sono felice di essere in finale”. La stanchezza accusata nella fase conclusiva della sfida non lo preoccupa: “Ho avuto qualche crampo nel finale, ma credo anche lui stesse soffrendo. Queste partite possono diventare lunghissime: 2 ore e mezza per 3 set non sono poche”.
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