Gian Piero Gasperini è una furia dopo Bruges-Atalanta (Sportitalia.it) - LaPresse
Continua a tenere banco la situazione relativa all’Atalanta, dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano del Club Brugge e le conseguenti polemiche per le parole pronunciate da Gasperini a Lookman nel post-partita.
Questa sera negli studi di SPORTITALIA c’è stata una lite furibonda sull’argomento Atalanta: Mimmo Cugini, Alfredo Pedullà e Michele Criscitiello hanno espresso un’opinione molto differente da quella del giudice Piero Calabrò.
Secondo la maggioranza dello studio nel dibattito relativo alla Dea, la crescita esponenziale dell’Atalanta è dovuta alla lungimiranza della famiglia Percassi, pressoché impeccabile negli investimenti.
Il giudice Calabrò ha invece fornito enormi meriti esclusivi a Gasperini nell’elevare l’Atalanta al livello delle big.
LE PAROLE DI GASPERINI: “Lookman non doveva calciare il rigore, credo che sia uno dei peggiori rigoristi che io abbia mai visto. Anche in allenamento ha una percentuale di realizzazione bassissima, li calcia veramente male. C’erano Retegui e De Ketelaere che potevano tirarlo, ma lui sull’onda dell’euforia ha voluto prendere il pallone ed è un gesto che non mi è assolutamente piaciuto”.
L’attaccante nigeriano aveva replicato così a Gasperini
“Mi intristisce dover scrivere queste cose soprattutto per tutto ciò che abbiamo raggiunto insieme, ma essere chiamato in causa in questa maniera non solo mi fa male, ma mi sembra anche profondamente irrispettoso, non in ultimo per tutta la dedizione e il duro lavoro che ho sempre messo ogni giorno per aiutare a portare successo a questa squadra e alla città di Bergamo. In verità, ho avuto molti momenti difficili durante il mio periodo qui, della maggior parte dei quali non ho mai parlato perché dal mio punto di vista il gruppo va protetto e deve sempre essere messo al primo posto. E questo rende quanto successo ieri sera ancora più doloroso. Insieme ai nostri tifosi incredibili, noi come squadra siamo feriti dal risultato di ieri sera. Durante la partita il rigorista designato mi ha incaricato di calciare il rigore; per supportare la squadra ho preso la responsabilità di farlo in quel momento. La vita è fatta di sfide e trasformare dolore in potenza: è ciò che continuerò a fare”.
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