Calcio

Arbitri, zero riforme e sistema avariato: chi ha voluto tutto questo ora non pianga

In un mondo che “va tutto bene anche quando è un disastro” i presidenti abbiano almeno il dovere e la coerenza di non lamentarsi degli inenarrabili strafalcioni arbitrali. La spiegazione è semplice: hanno voluto loro questo sistema, hanno votato in massa il nuovo mandato di Gabriele Gravina, avessero almeno il pudore di stare in silenzio. Se tutto va male, la colpa è anche loro che non hanno minimamente pensato a un cambiamento che sembrava (era) indispensabile. Traduzione: se c’è un amministratore che ha fatto danni paurosi nel tuo condominio, lo lasci a casa e così eviti che possa incidere in negativo. Se lo riproponi, praticamente all’unanimità, prenditi una bella vacanza, magari vai in Papuasia ed evita almeno di lamentarti. In questo mondo si viaggia, spesso, per simpatie e antipatie: ci hanno sempre voluto far credere che il signor Colombo sia uno dei migliori nel nuovo (si fa per dire) che avanza. Quanto il signor Colombo ha fatto a Cagliari è spaventoso: non ha visto una spinta da rigore clamoroso su Vlahovic, il suo guardalinee era al bar (magari al Var) e siccome questo maledetto protocollo non consente di intervenire dobbiamo incassare un errore pazzesco. Fatto da uno dei migliori, così ci dicono e sperano di convincerci, e andiamo avanti con queste cose all’italiana…

Nuove tecnologie in arrivo per gli arbitri di Serie A (Foto ANSA)

Vi è piaciuta questa bicicletta? Continuate a pedalare perché non siete degni del triciclo. Venerdì scorso a Lecce qualcosa di spaventoso: un arbitro alle prime armi, Bonacina, sbugiardato dall’espertissimo Guida al Var che decide di segnalare un rigore fantozziano da “scusi, chi ha fatto palo?”. Tutto questo perché il Var ha potere quando decidono loro e non ce l’ha quando invece dovrebbe intervenire per correggere cose assurde, già c’è il famoso protocollo. Giampaolo ha ragione quando sostiene che è stata una decisione da arresto, ma dovrebbe intuire che quegli uomini stanno lì da anni, fanno danni e nessuno li cambia, anzi vengono rieletti per continuare a massacrare quello che viene definito il gioco più bello del mondo. Se qualcuno si meraviglia della direzione di Abisso a Parma, significa che ha avuto per una vita gli occhi foderati di prosciutto. Abisso è questo dai tempi della Serie B, non so per quale motivo sia finito in A, sarebbe sorprendente se dirigesse due partite da “sei in pagella” quando la sua media è da quattro. Ora Abisso verrà sospeso perché loro pensano che basti per la redenzione: se uno è scarso continua a esserlo, con l’aggravante che magari lo manderanno in Serie B (non certo il torneo dei bar, il rispetto dov’è?) per fargli espiare la pena. Incredibile. Ma come Abisso ci sono Ayroldi, Pairetto, Di Bello, Aureliano, la lista potrebbe continuare e mi rendo conto che ne resterebbero pochi. Ma meglio pochi e gli altri li prendiamo dall’ufficio di collocamento, tanto farebbero meno danni. Una situazione come quella di Cagliari, rigore nettissimo su Vlahovic, ricorda i tempi del cortile quando prendevi il pallone e calciavi il rigore in automatico. Mica c’era bisogno dell’arbitro, a maggior ragione se il rischio da correre fosse quello di una “miopia” acuta: riescono a non vedere le cose più semplici.

(Foto LaPresse) – Sportitalia.it

Certo, resta una corsa scudetto entusiasmante e che terrà con il fiato sospeso probabilmente fino all’ultimo secondo. Gettoncino di consolazione dopo una settimana europea sconvolgente con tre italiane fuori dalla Champions. Il gettoncino di consolazione non conta più se guardiamo la vergognosa situazione della Serie C, Taranto in testa. Anche qui avranno il coraggio di lamentarsi? Ma dai, siamo oltre le comiche: questo sistema lo hanno voluto loro, i presidenti. Almeno non piangano, mai come in questo caso le lacrime sono peggiori dei danni creati, semplicemente perché la spinta verso il baratro l’hanno data loro. Gli stessi che ora piangono…

Alfredo Pedullà

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