Calcio

House of cards? No, AC Milan. I giochi di potere, e un ingrediente indispensabile comunque vada a finire

Giochi di potere, strategie e strenue opposizioni. C’è di tutto, in pieno stile House of Cards, nella gestione del momento attuale del Milan. Quello che manca è l’ingrediente fondamentale perchè il piano strategico possa avere successo a lungo termine, ovvero la prospettiva di una unità di intenti che possa permettere a tutte le forze in causa di remare nella stessa direzione.

Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor Milan

Il tentativo di “golpe” messo in scena da Zlatan Ibrahimovic, condito dai summit londinesi da cui era emersa la candidatura di Igli Tare come quella vincitrice nelle valutazioni dello svedese, si è per il momento arenata contro il potere istituzionale e di firma della corrente Elliott personificata nella gestione economica (impeccabile fiore all’occhiello della struttura rossonera) di Giorgio Furlani. L’Amministratore Delegato del Milan ha potere di firma, ed al momento la sua sigla sulla bozza di accordo con l’ex Direttore Sportivo della Lazio non è arrivata: motivo per il quale i discorsi sono rimasti in sospeso.

ASSENZA E RISPOSTA
Dopo l’assenza della passata settimana di Furlani da Milano, e le conseguenti evoluzioni sul fronte Ibrahimovic-Redbird-Londra, la scelta dell’Ad rossonero è stata quella di dare seguito con i fatti alle parole del pre partita di Milan-Lazio. “Tutte le decisioni passano da me” aveva tuonato in quella circostanza, e dal suo placet passerà giocoforza anche quelle legata al prossimo responsabile tecnico del progetto sportivo milanista. Così va letto il viaggio a New York di queste ore, il cui effetto immediato dovrebbe essere quello di rinsaldare le gerarchie e quantomeno ritardare aggiungendo opportune ed approfondite riflessioni una decisione di importanza così capitale come quella che il club rossonero sarà chiamato a prendere.

Per il mercato del Milan di Gerry Cardinale potrebbe arrivare la svolta definitiva (Ansa Foto) sportitalia.it

IL BALLO DELLE ALTERNATIVE: PISTE ITALIANE MA NON SOLO
Le alternative del resto non mancano, a partire da profili italiani, passando per soluzioni straniere ed esterne a quei giri di conoscenze che caratterizzano il movimento calcistico nostrano ma che rappresentano quanto di più lontano dal modus operandi ideale di un fondo di investimento a Stelle e Strisce. Figuriamoci di due…
Parlavamo di prospettiva, perchè vada come vada il “braccio di ferro” figurato tra i due protagonisti della contesa, sarà fondamentale che la parte apparentemente sconfitta metta comunque al servizio della controparte la propria competenza ed applicazione. Uno scenario di tensione interna perdurante, finirebbe per compromettere ogni genere di progetto sportivo, per quanto illuminato questo possa essere nelle intenzioni e nelle scelte che lo possano contraddistinguere.

Gianluigi Longari

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