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Lazio, Vecino in conferenza stampa: “Con il passare degli anni capisci che…”

Matias Vecino , centrocampista della Lazio, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Viktoria Plzen: “Non è semplice dare un numero, ma credo che abbiamo fatto le cose giuste. Dopo due spezzoni da mezzora ho giocato 65 minuti con l’Udinese ma mi sono sentito meglio di quanto aspettavo. Anche a livello di recupero dopo lunedì sono soddisfatto”.

Quanto tenete all’Europa League?
“È una competizione bellissima che diventa ancora più bella andando avanti. Ora siamo a una partita dai quarti di finale e si sente nell’ambiente, ci vogliamo concentrare solo sulla partita di domani e passare il turno. Dopo la sosta penseremo al resto”.

Cosa vi aspettate dalla partita di domani?
“Non esistono partite semplici a questo livello, sarebbe un errore pensare che dopo la vittoria d’andata abbiamo già passato il turno. La partita di domani è più difficile dell’andata”.

Quanto puoi incidere con la tua personalità in un gruppo così giovane?
“Con il passare degli anni capisci che puoi aiutare i compagni anche durante la settimana con qualche parola di incoraggiamento, non solo giocando. Questo cerco di farlo sempre, essere un sostegno per i compagni e per il mister, sento questa responsabilità”.

Marco Baroni, allenatore Lazio

Le parole di Baroni

Come sta Dele-Bashiru? Quanto sarà importante la spinta dell’Olimpico?
“La spinta dei nostri tifosi è sempre importante, sono sempre con noi e dentro di noi anche quando non gli è stato permesso di essere allo stadio. Per noi sono un fattore fondamentale. Dele ha ancora un po’ di fastidio, devo parlare anche con lui perché voglio che scenda in campo sereno. Ha ancora un po’ di dolore alla caviglia”.

Giocare ogni tre giorni è un bene per la Lazio?
“Rispetto le dichiarazioni di Runjaic, io non parlo mai di stanchezza perché vorrei giocare sempre. Se una squadra gioca ogni tre giorni significa che è protagonista, il discorso è mentale. Ci sono situazioni che possono condizionarti, ma la testa ti porta sempre oltre. La squadra sta bene, anche con l’Udinese abbiamo fatto un’ottima partita sotto tutti gli aspetti e siamo pronti”.

Come si spiega le difficoltà in casa nelle ultime settimane?
“Credo sia un caso, abbiamo fatto grandi partite e prestazioni in casa. Spesso poi il risultato è legato ad altri fattori, quando c’è la prestazione e non il risultato sono sereno, quando arriva il risultato e non la prestazione mi preoccupo. La prestazione non è mai mancata anche quando abbiamo perso”.

Quanto manca il gol dei centravanti a questa squadra senza Castellanos?
“Ho sempre detto che è la coralità della squadra a fare la differenza. Abbiamo portato tanti giocatori al gol, anche Taty è un giocatore che si muove tantissimo, Non abbiamo una punta statica di riferimento, ho parlato di caratteristiche perché alcuni giocatori vanno serviti in maniera diversa. Senza togliere che Castellanos è la nostra punta, sta facendo benissimo ed è chiaro che il suo infortunio ci ha penalizzato. Ho grande fiducia nella squadra perché crea, questa è la cosa importante”.

Pensa che l’ambiente stia alzando troppo l’asticella?
“Sono talmente concentrato sul lavoro che non penso al resto. Tutte le cose che non posso controllare non le seguo, ho rispetto per quello che posso determinare. Posso determinare il percorso della squadra, non posso determinare altro. Anche dopo Venezia era successo qualcosa di simile, poi il Venezia ha pareggiato a Bergamo. Ogni partita in questo campionato si può compromettere, non deve mai mancare l’aspetto prestativo”.

Come si spiega le difficoltà in casa nelle ultime settimane?
“Credo sia un caso, abbiamo fatto grandi partite e prestazioni in casa. Spesso poi il risultato è legato ad altri fattori, quando c’è la prestazione e non il risultato sono sereno, quando arriva il risultato e non la prestazione mi preoccupo. La prestazione non è mai mancata anche quando abbiamo perso”.

Ricordiamo che all’andata la Lazio ha vinto in pieno recupero e dunque i biancocelesti hanno a disposizione due risultati su tre per passare ai quarti di finale.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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