Calcio

Gol, sofferenza, emozioni: la Fiorentina rimonta il Panathinaikos 3-1. Ai quarti di Conference c’è il Celje

Finisce il match di ritorno degli ottavi di finale di Conference League fra la Fiorentina ed il Panathinaikos: i viola hanno rimontato i greci, che partivano dal vantaggio di aver vinto 3-2 l’andata, imponendosi 3-1 al Franchi con le reti di Mandragora, Gudmundsson e Kean. Ai quarti di finale ci sarà il Celje.

La partita: Fiorentina subito avanti sul Panathinaikos

La partita inizia nel modo giusto per la Viola. Al 12′ arriva subito una perla di Mandragora apre i giochi: il centrocampista prima cerca un’imbucata ribattuta in area, ribattuta dalla difesa, Mandragora torna sulla sfera e da più di 20 metri fa partire un sinistro micidiale che si infila all’angolino.

Al 24′ grande recupero palla di Ranieri sulla trequarti, Gudmundsson si invola verso l’area, punta l’uomo e calcia sul primo palo, battendo Dragowski. Un minuto dopo Kean va vicino al tris, ma il portiere si esalta con un bel riflesso ad evitare ai suoi di capitolare. A fine primo tempo un’altra grande occasione sull’asse Gudmundsson-Kean: l’islandese pesca l’italiano in verticale, diagonale dal centrosinistra sul quale si esalta Dragowski con una parata provvidenziale di piede.

Raffaele Palladino, allenatore Fiorentina (LaPresse) – sportitalia.it

Al 72′ ancora Gosens fa un intervento difensivo in scivolata che vale davvero come un gol, su Vagiannidis, rischiando l’autorete. Ed è lo stesso Gosens a trovare una verticalizzazione vincente neanche cinque minuti dopo, con Kean che difende palla, si gira e spazza Dragowski per la rete della tranquillità che fa esplodere il Franchi.

Tranquillità che però dura ben poco per una ingenuità commessa da Fagioli che porta al rigore trasformato da Ioannidis in maniera magistrale, con la palla che si insacca nel sette. Gli ultimi 10 minuti sono di sofferenza, fino a che Mladenovic non si fa espellere per un doppio giallo rimediato su un fallo tattico (con annesso sbeffeggio di Kean che prima gli mostra la via degli spogliatoi e poi lo saluta in modo ironico con la mano).

Daniele Najjar

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