Juventus, Spalletti in pole per la successione di Tudor
Stasera ci sarà il quarto di finale di andata in Nations League tra Italia e Germania, in campo alle 20:45 a San Siro.
Questa la formazione provata da Spalletti Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori; Politano, Barella, Rovella, Tonali, Udogie; Raspadori, Kean.
Luciano Spalletti ha parlato da Coverciano alla vigilia del quarto di finale di andata in Nations League tra Italia e Germania, domani in campo alle 20:45 a San Siro.
Spalletti ricorda Pizzul.
“Con la sua voce riusciva a portare dentro il campo tutti quelli che erano a casa, a fargli vivere la partita in maniera molto più diretta. Sapeva leggere benissimo la partita. Così da casa ci sembrava di avere a che fare con una squadra più forte grazie alla sua voce: era lui a dare volume, era l’attaccante che salta l’uomo dei telecronisti del suo tempo. Quando accelerava con la voce c’era sempre da aspettarsi qualcosa che poteva essere la soluzione per vincere la partita. È stata una perdita di quelle che ricorderemo per tutta la vita“.
Le condizioni di Retegui.
“L’abbiamo mandato a casa perché non ce l’avrebbe fatta. Spero recuperi con l’Atalanta per il campionato. Non ha un problema ben definito, ma solo un affaticamento. Per il momento non chiamo nessuno perché voglio vedere come va la prima sfida. È possibile che possa avere bisogno di una prima o una seconda punta in base ai recuperi di Zaccagni e Cambiaso. Se devo chiamare una prima punta chiamerò Piccoli, altrimenti Baldanzi“.
Ci sarà ballottaggio tra Ricci e Rovella?
“Sono un po’ diversi, ma entrambi sanno giocare bene a calcio. Sono tutti e due bravi nella gestione e nella regia. Ricci, anche per come è stato impiegato ultimamente, è un po’ più mezzala perché si inserisce di più. Rovella è più un mediano, è più quello che tira una riga e quando vede che la gente vuole andare oltre, gli viene il sangue agli occhi. Diventa tignosissimo. Non vi dirò chi gioca, meglio se aspettiamo l’allenamento di oggi. Ho ancora tanti dubbi, perché ho 23 calciatori e sono tutti forti. Il mio dubbio è su tutti. Al contempo questo mi fa stare tranquillo quando uno non va a casa, perché sono convinto che l’altro mi riuscirà a dare quello che desideriamo. Non dipende solo da come noi la vediamo dal campo, anzi dobbiamo riuscire a entrare negli occhi di chi ci vede da fuori“.
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