Antonio Conte, allenatore Napoli
Il Napoli ha frenato nuovamente. Contro il Venezia un pareggio che manda alla sosta i partenopei con il rammarico di aver sprecato un’altra occasione. Ma la concentrazione della truppa di Conte deve restare molto incollata alla realtà perché nulla è perduto. L’Inter tenta la mini-fuga, ma tre punti non sono ovviamente un distacco incolmabile.
Proprio contro i nerazzurri, il Napoli aveva disputato una grandissima partita, con un secondo tempo in crescendo e alla costante ricerca del pareggio prima e del sorpasso poi. Ma al Penzo si è vista nuovamente una formazione ingolfata, che non è riuscita ad avere la meglio sul Venezia, pur creando comunque diverse opportunità.
Nulla è perduto, ma con un impegno a settimana serviva ben altro per battere la truppa lagunare. Non manca la convinzione, nemmeno la determinazione, ma forse la capacità di trasportare gli episodi dalla propria parte, per poi gestire. Non riuscire a sbloccare il risultato sta sicuramente condizionando l’andamento di un Napoli che vuole continuare a credere al primo posto. Ma occorrerà imprimere un ritmo diverso perché l’Inter vista a Bergamo ha lanciato un segnale consistente alla concorrenza.
“Le occasioni loro sono nostre disattenzioni, quello che non deve mai accadere è il contropiede che abbiamo preso nel finale. La partita l’abbiamo fatta, non so per quale motivo il campo non era stato bagnato e la palla non scorreva. Forse era la prima volta che succede una cosa del genere quest’anno, ho chiesto a Eusebio se era una loro scelta ma mi ha detto di no” ha detto con un pizzico di polemica prima di tornare duro con i suoi: “Per vincere le partite devi fare gol, le crei e forse devi essere più cattivo ma quello che è successo alla fine non lo tollero e ai ragazzi gliel’ho spiegato bene. Le squadre che vogliono diventare forti devono sempre avere la testa, dal primo all’ultimo minuto”.
Che sosta sarà?
“Quest’anno ci sono state altre soste, faremo le stesse cose delle altre: lavoreremo con chi rimarrà che saranno più di 10 calciatori. Se c’è qualcuno in ritardo cercheremo di sfruttare questo tempo per lavorare e portare tutti quanti sullo stesso livello. Non cambierà niente”
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