Il primo allenamento diretto da Igor Tudor alla Continassa (screen: YouTube Juventus)
Non sarà rivoluzione, quantomeno immediata. Il tecnico della Juventus Igor Tudor ha voluto lavorare soprattutto sulla testa dei giocatori. Perché la squadra che ha ritrovato ‘era delusa’. L’ha dichiarato lo stesso Tudor nella conferenza stampa di presentazione.
Non ha voluto soffermarsi troppo sui singoli. Non ci saranno grosse rivoluzioni, soprattutto in avvio. Anche se la metodologia di gioco adottata sarà assolutamente quella che l’ha sempre contraddistinto.
Il tratto identitario è ben chiaro: difesa a tre, aggressività in fase di non possesso, pochi calcoli razionali nella costruzione della manovra e intensità agonistica ai massimi livelli per cercare di colpire gli avversari con grande velocità.
Domani ci sarà l’esordio contro il Genoa: i tifosi s’aspettano un cambio di passo immediato anche se non sarà facile svoltare con istanza immediata dopo un periodo di crisi forse troppo complicato, in cui la dirigenza ha optato per l’esonero di Thiago Motta.
Tudor ha parlato in conferenza stampa, partendo anzitutto dai tifosi: “I tifosi sono sempre stati importanti e sono sicuro che con il Genoa ci daranno una grande mano. I ragazzi ci tengono e sono sicuro che faremo una bella gara con il Genoa, anche se sarà difficile. Vieira sta facendo bene, un allenatore capace, sono una bella squadra. Li rispettiamo tanto, consapevoli dei nostri mezzi”.
Modo di giocare? “Serve la cattiveria giusta, però senza l’ansia e la pressione. Bisogna mettersi il casco e pedalare, ma bisogna anche stare tranquilli. Che squadra vedremo? Io dico sempre che non dobbiamo rinunciare a niente, io voglio gente che si diverta. Per me bisogna sempre fare un gol in più, cioè giocare, attaccare, però bisogna anche difendere, perché mi piace anche non prendere gol. Il lavoro deve essere completo sotto tutti i punti di vista. Il calcio deve essere sempre più interessante”.
“La mia Juve deve essere la conseguenza del lavoro in allenamento, non posso paragonarla a quella di prima. Spero che già sabato si veda uno spirito diverso, ma ci saranno due o tre settimane. Koopmeiners? È un giocatore forte con la voglia di fare, il mio compito è farlo rendere al massimo e sono sicuro che lo farà. Ai ragazzi ho detto tante cose, non ricordo qual è stata la prima, ho spiegato loro quello che voglio. È stata una settimana particolare con le nazionali”.
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