Calcio

Juventus, dove vai se il centravanti non segna mai?

Dopo quasi tre mesi, la Juventus è tornata a pareggiare in campionato. All’Olimpico, ieri sera, è finita 1-1 contro la Roma. Un risultato che fotografa bene i bianconeri: ancora una volta solidi (come sono stati per la maggior parte della stagione) ma inefficaci in attacco. Nonostante il punto guadagnato sia da considerare positivo, il dato impressiona perché sono 14, come l’Everton, record nei top 5 campionati europei. E soprattutto la situazione dell’attacco non vede soluzioni. Se, infatti, difesa e il centrocampo continuano a reggere, in avanti la Juve continua a latitare. Chiunque giochi.

Randal Kolo Muani alla presentazione con la Juventus (fonte: Juventus.com)

Vlahovic e Kolo Muani: l’attacco che non punge

Dusan Vlahovic è stato confermato titolare da Tudor, ma ancora una volta ha deluso. L’ultima rete risale al 23 febbraio, e contro la Roma il serbo è riuscito a calciare in porta solo una volta, su punizione. Buone le sponde e i duelli aerei, ma il suo contributo offensivo resta insufficiente. Kolo Muani, subentrato negli ultimi 22 minuti, è stato ancora più impalpabile: nessun tiro, appena 9 palloni toccati, 3 persi. Dopo un buon inizio a Torino con cinque reti nelle prime tre gare, il francese sembra essersi smarrito nella crisi di tutta la squadra e ora fatica a riemergere. E con Milik ormai fuori dai radar, l’attacco juventino somiglia a un reparto fantasma.

Juventus, verso lo sprint della corsa  Champions con due punte in partenza

Il paradosso è evidente: la Juventus ha bisogno di gol per blindare il quarto posto, ma i suoi attaccanti principali sembrano già con la testa altrove. Vlahovic è vicino all’addio, Kolo Muani è in prestito e la sua permanenza dipenderà dalle trattative con il PSG, mentre Milik è destinato a lasciare. Un attacco in bilico, chiamato però a trascinare la squadra verso la qualificazione in Champions League. Per ora, i gol arrivano da altri reparti, ma se la Juve vuole evitare altri pareggi serve ritrovare la verve dei suoi centravanti. Prima che sia troppo tardi.

Stefano Francesco Utzeri

Classe 1993, nativo digitale sedotto dai Beatles e Marty McFly, cerco di raccontare il mondo a modo mio, al massimo delle mie possibilità. Laureato in Comunicazione nel 2018, e poi in Giornalismo nel 2020, ho collaborato con diverse realtà del territorio nazionale avendo studiato in Emilia-Romagna, ma il mio cuore è a Cagliari.

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