F1, la mossa di Hamilton non è passata inosservata (Screen Youtube Sky) - Sportitalia.it
Inizio di stagione tutto i salita per Lewis Hamilton e la Ferrari e dal Giappone torna un pilota furioso: è successo di nuovo
Si aspettava di tutto, ma difficilmente immaginava che sarebbe stato così difficile. Lewis Hamilton sta vivendo con grande fatica queste prime settimana da pilota Ferrari. Il sette volte campione del mondo sta provando ad acquisire feeling con la monoposto rossa, ma i risultati tardano ad arrivare.
Certo, c’è stata l’illusione della vittoria nella sprint in Cina, ma poi i piazzamenti hanno lasciato a desiderare: decimo in Australia, squalificato la domenica in Cina, settimo in Giappone. C’è di che preoccuparsi ed, infatti, il livello di guardia a Maranello è altissimo. Le dichiarazioni post gara sono improntate ad un mix di realismo e fiducia, ma in gara è difficile riuscire a controllare le proprie emozioni.
Così Lewis Hamilton ha mostrato tutto il suo malumore nelle comunicazioni con il suo ingegnere di pista Adami. Un nuovo botta e risposta tra i due, dopo quello che c’è stato in Australia e che aveva fatto molto discutere. Questa volta Hamilton si lamenta per non avere ricevuto informazioni sui settori in cui perdeva rispetto a Russell.
Il contesto è la seconda parte di gara quando Hamilton, montata la gomma gialla, iniziava a perdere terreno da Antonelli che lo precedeva.
Ecco allora che il pilota inglese apre la radio e chiede informazioni ai box con un tono un po’ spazientito: “Gradirei ricevere qualche informazione su dove sono lento, amico” le parole di Hamilton ad Adami.
L’ingegnere prova a rispondere subito alla richiesta del pilota: “Curve 8,9, 13 e 14“. A questo punto Hamilton vuole entrare più nei dettagli: “Ok, ma quanto?! – la sua nuova richiesta, con il tono della voce che è parso infastidito – fammi sapere“. “Sì, te lo dico. Un decimo nelle curve 8 e 9“, la nuova risposta di Adami.
Per i due non si tratta del primo botta e risposta. Oltre a quello in Australia, già nelle prove libere del weekend giapponese c’era stato uno scambio di battute particolare. Adami, infatti, avvisava Hamilton del tempo di Russell: “Russell sale, 27.7 nel secondo settore“, il suo messaggio che lascia di stucco Hamilton. “27.7? È 3 secondi più veloce?“. L’ingegnere di pista capisce subito l’errore e lo corregge: “29.7 perdonami, 29.7“.
Certo nell’adattamento di Hamilton alla Ferrari ci sono anche questi aspetti da curare, con la comunicazione con i box che ha bisogno di tempo per perfezionarsi. Tempo che però a Maranello dopo tre gare deludenti sembra essere già scaduto.
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