Calcio

La serie C muore. Calciatori senza stipendi e società senza soldi. Marani, però, si riconosce 350 mila euro

Il calcio è un mondo a parte e questo lo sappiamo. Società tecnicamente fallite che continuano a vivere solo per il brand o la posizione. Altri club invece costretti a ripartire ogni 3-4 anni dalla serie D o addirittura dall’Eccellenza. Grandi piazze che perdono tifosi e calcio per colpa di imprenditori improvvisati che pensano di fare l’affare della vita e invece si ritrovano in un mare di guai. E la colpa di chi è? Di quelli che dovrebbero controllare e non controllano e di quelli che affidano a certi personaggi le chiavi delle società della propria città. Quest’anno è stato l’anno peggiore per la serie C ma secondo voi è cambiato o cambierà qualcosa? Nulla. Come non cambia lo stipendio del Presidente della serie C, Matteo Marani, che tra Presidente del Museo di Coverciano (circa 100 k) e Presidente della Lega Pro (circa 250k) porta a casa uno stipendio annuo di 350 mila euro. Altra regola da cambiare: non si possono ricoprire due ruoli. O fai il Presidente del Museo o fai il Presidente della Lega Pro. Gravina dove sei?

Scoppia il caso in Serie A, piovono squalifica: si muove la Figc – Sportitalia.it (screen Youtube)


Capirete bene, da soli, che questi ingaggi possono permetterseli i dirigenti di grandi aziende che generano profitti importanti. Non Presidenti che guidano un carrozzone senza soldi e tecnicamente fallito. Se i calciatori non prendono stipendi da mesi e le società, nessuna e dico nessuna, produce utile allora non potrebbe neanche permettersi un dirigente a quelle cifre. Una contraddizione continua. E Gravina cosa fa? Non interviene.

Gravina


Alla fine dei conti, pur pentendosene, Marani l’ha piazzato lui. Ora, però, Gravina è vigile perché l’ex Direttore del Guerin Sportivo punta ad un ingaggio da un milione all’anno e alla Presidenza della Federazione. Come? Con l’appoggio del Ministro dello Sport senza portafoglio, Abodi, e sperando in qualche disgrazia legale di Gravina. C’è chi sostiene che, ad inizio stagione, in Via Allegri sia arrivata una mail di Marani che chiedeva addirittura di fare controlli più “leggeri” per le società di serie C. Non abbiamo questa mail quindi la riportiamo come voce di corridoio. Immaginate il disastro di Taranto, Turris, Messina, Lucchese e tante altre con regole ancora più morbide cosa poteva venire fuori. La serie C non cambierà mai e il prossimo anno sarà ancora peggio. Alzi la mano chi ha letto la riforma Zola. Alzi la mano chi crede che Zola di C non abbia mai capito nulla perché non l’ha mia vissuta e con il Presidente Marani che da grande giornalista qual è ha sempre visto serie A e Champions League e mai serie C e serie D. In poche parole Zola vorrebbe premiare i settori giovanili di Albinoleffe, Caldiero, Pro Patria come se fossero le cantere di Barcellona e Real Madrid. Tutto questo ovviamente penalizzerebbe la qualità del campionato e continueremmo a far giocare i giovani anche se scarsi solo perché giovani o perché cresciuti nel vivaio del club. Basta limiti, basta valorizzazione dei giovani. Andate a controllare quanti ragazzi negli ultimi 5 anni hanno giocato in C solo perché giovani e vedete dove sono finiti negli anni successivi. La C è morta, nessuno mette mano a questo declino ma tanto l’importante è continuare a guadagnare 350 mila euro all’anno mentre Avellino, Padova, Benevento, Catania, Vicenza perdono di media 7-8 milioni all’anno e tutti gli altri perdono, se va bene, tra il milione e i 3 milioni all’anno. Su 60 società non c’è un solo club che genera guadagni. Fatevi una domanda e datevi una risposta, direbbe il mio amico Gigi Marzullo.

Michele Criscitiello

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