Calcio

Caro Antonio, non serve sminuire gli altri per esaltare sè stessi

Caro Antonio, non serve sminuire gli altri per esaltare sè stessi. Va bene essere competitivi, ma fino ad un certo punto. L’esasperazione della competizione sta rovinando la nostra società, soprattutto i giovani. Giovani che crescono con la convinzione che il successo debba essere cavalcato “facendo fuori gli altri”. No, non funziona così, almeno per chi vi scrive. Se sei bravo e la tua bravura è riconosciuta da tutti ti deve bastare. Non serve sottolineare un giorno sì e l’altro pure che se vinci lo scudetto fai qualcosa di storico rispetto a quello vinto da Spalletti soltanto due anni fa. Solo perché due anni fa l’ha vinto in carrozza e invece tu stai soffrendo. Solo perché la squadra di due anni fa era più forte e ha avuto meno problemi della rosa attuale. Se fossi Spalletti me la prenderei e risponderei a Conte. La storia, per primo, l’ha scritta proprio l’uomo di Certaldo che da underdog totale ha riportato a Napoli uno scudetto che mancava da 33 lunghissimi anni. La squadra era più forte, certo, ma quella squadra l’ha costruita lui. E questa squadra ha la base di quel lavoro lì, a prescindere dal decimo posto dell’anno scorso. Nessuno vuole togliere a Conte ciò che è di Conte, ma bisogna dire le cose come stanno.

“Conte tradito”: il Napoli ha un nuovo caso (Screen Youtube Dazn) – Sportitalia.it

Ha ragione sugli infortuni, il ko prolungato di Buongiorno è stata una perdita pesante, così come i problemi di Anguissa, Neres e Lobotka. La variabile infortuni, però, ha danneggiato tutti. Anche l’Inter, vedi Acerbi, Calhanoglu, Dumfries, Di Marco, Thuram e soprattutto Lautaro. Sul mercato, escludendo gennaio, De Laurentiis gli ha comprato quello che ha chiesto per la bellezza di 130 milioni spesi. Lukaku non è Osimhen, ma è stato Conte a volere espressamente Big Rom. Certo poi a gennaio dopo l’addio di Kvara qualcosa doveva essere fatto. La verità, secondo me, è che Conte un po’ di paura di perdere il campionato ce l’ha avuta e ce l’ha ancora, nonostante un calendario favorevole, nonostante aver giocato 17 partite in meno rispetto all’Inter. Ed è proprio questa paura che ha guidato il suo sfogo in conferenza stampa. Poi sembra che Napoli sia una sorta di Inferno Dantesco, soprattutto lo sia lavorare con De Laurentiis.

Napoli, il Presidente De Laurentiis (Screen Youtube CalcioNapoli24) – Sportitalia.it

Ci sarà sicuramente pressione e il presidente avrà un carattere difficile, ma se va a Roma ad esempio, la pressione è triplicata. Non sappiamo cosa sia successo tra i due, o meglio lo immaginiamo, ma rimarcare sempre le stesse cose è diventato stucchevole. I meriti se il Napoli dovesse vincere saranno anche di Adl. L’anno scorso ha sbagliato tutto, quest’anno ha indovinato tutto, a partire dalla scelta del miglior allenatore possibile. Conte ci ha messo tanto del suo ma non vincerà da solo.

Valentina Ballarini

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