Tra Lautaro e l'Inter c'è ancora distanza: le parole dell'agente preoccupano - Foto ANSA (Sportitalia.it)
L’esordio dell’Inter al Mondiale per Club lascia più dubbi che certezze. L’1-1 contro il Monterrey non è bastato per cancellare le scorie delle sconfitte contro Monaco e PSG. Alla prima ufficiale di Cristian Chivu sulla panchina nerazzurra, si sono visti sprazzi di reazione e alcune novità interessanti – i debutti di Sucic e Luis Henrique, l’impegno dei titolari – ma anche le solite criticità: una difesa che balla troppo e un attacco con poche alternative.
Il primo tempo è stato opaco. Nonostante il tecnico romeno abbia mantenuto lo schema 3-5-2, la squadra è apparsa macchinosa e forse ancora un po’ stanca. Lautaro e Sebastiano Esposito non si trovano mai, e solo una giocata di Barella per Darmian accende l’Inter a metà frazione. Bastoni commette un errore sanguinoso che porta all’angolo decisivo: l’intramontabile Sergio Ramos sfugge ad Acerbi e svetta più in altro di tutti, portando clamorosamente avanti i messicani. A quel punto. Il Rose Bowl si sveglia, e finalmente anche l’Inter riesce a reagire al torpore. Carlos Augusto è tra i più attivi ed è da un suo spunto su piazzato che nasce il pareggio di Lautaro Martinez, complice anche la linea difensiva altissima del Monterrey.
Nella ripresa, Chivu cambia volto alla squadra: dentro Luis Henrique e Sucic, con un passaggio al 3-4-2-1. L’Inter prova a pressare più alto, ma continua a concedere troppo: l’ex Real Madrid Canales colpisce un palo, Deossa sfiora il colpo del ko nel recupero. I nerazzurri, che pure costruiscono buone occasioni con Lautaro e Zalewski, escono con un solo punto.
Ora la sfida contro gli Urawa Red Diamonds, sabato 21 giugno alle 21:00, diventa già decisiva per il passaggio del turno visto il successo del River nell’altra gara del girone proprio contro i giapponesi. Il Monterrey esulta, l’Inter è rimandata: Chivu dovrà lavorare ancora per trovare la giusta via.
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