Calcio

ESCLUSIVA SI L’ex ct dell’Argentina U20: “Inter, ti serve uno come Valentin Carboni”

Valentin Carboni si prende l’Inter. Con il gol decisivo siglato nel recupero contro l’Urawa Red Diamonds il fantasista argentino ha fatto parlare di sé, proprio in un periodo nel quale ci si chiedeva se, stavolta, l’Inter avrebbe puntato per davvero su di lui.

A Sportitalia è intervenuto per parlare di lui e di altri connazionali Claudio Gugnali, ex vice-ct dell’Argentina ai tempi di Sabella e attualmente ct dell’Argentina Under 20 del Ascenso (che riguarda cioè i giocatori delle categorie inferiori alla Primera Division): “Valentin Carboni lo conosco bene avendo lavorato con lui nell’Under 20, che attualmente dirige Placente, io ora alleno l’Under 20 del Ascenso”, spiega.

Che ricordo ha di Valentin?
“Ricordo un ragazzo con tanta tecnica e personalità, molto tecnico e coordinato. Non mi sorprende che si parli di lui, sono contento che abbia segnato”.

L’Inter ha la possibilità di non fare l’errore di liberarsene troppo presto?
“Mi sembra di poter dire che sarebbe utile all’Inter, sì. E’ un giocatore offensivo, con personalità, tecnica e gol nelle gambe”.

Che partita sarà fra Inter e River Plate?
“Il River è il miglior esponente calcio argentino. Sarà un bel test per l’Inter. Le squadre italiane sono sempre forti e agguerrite, l’Inter ha vinto titoli importanti in questi anni, ma credo che sarà una partita complicata per entrambe”.

Lautaro deve rialzarsi con la sua Inter: lei lo conosce, è stato un duro colpo per lui quella finale di Champions persa?
“Sicuramente aver perso un’altra finale di Champions deve averlo colpito, è capitano e simbolo dell’Inter e si è sempre fatto carico delle sue responsabilità. Questa sua personalità è una delle qualità che lo rende ciò che è. Credo che si rialzerà subito, come ha già dimostrato con quel gol”.

Anche Messi lei lo conosce bene, avendolo guidato al Mondiale 2014. Come può fare ancora certe cose a 38 anni?
“Messi rimane imprevedibile. Quello che lo ha distinto e reso il numero uno è che ogni torneo, come in questo caso il Mondiale per Club, lo affronta come se non avesse vinto nulla. Si mette alla pari con tutti i compagni e li prende per mano, sempre”.

Daniele Najjar

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