Per ora è ancora presto. I tifosi che lo hanno sempre accusato non ne riconoscono il valore, i 5 gol presi in una finale indecente sono un ricordo fresco e le prime pagine dei giornali lo dipingono come il traditore che ha fatto l’accordo di nascosto all’insaputa dei poveri dirigenti dell’Inter che sono cascati dal pero. L’Inter quest’anno, salvo clamorosi miracoli e investimenti, farà molta fatica a ripetersi nel percorso anche se poi il finale è stato drammatico.
La Curva (quando c’era) e i dirigenti (che ci sono ancora) non hanno mai dato a Inzaghi quello che era di Inzaghi. Lo hanno spesso sottovalutato e sempre messo al centro del bersaglio quando c’era da colpire. Invece, in questi anni, con tutti i suoi errori ha saputo dare credibilità e forza ad una squadra spesso ridimensionata e ha saputo tenere le acque calme anche quando il cambio di proprietà avrebbe destabilizzato qualsiasi tipo di spogliatoio. Ha gestito tanti parametri zero arrivati per svecchiare, ha allungato la carriera a tantissimi calciatori come Acerbi che ha voluto e difeso ed è arrivato fino in fondo nonostante avesse solo due attaccanti decenti per più competizioni. Inzaghi sarà rimpianto dal mondo Inter ma forse oggi è ancora presto per farlo. Ha fatto molto di più di quello che hanno fatto emergere dalla Pinetina e quando Ausilio lo voleva giustamente sostituire con De Zerbi, il Presidente ha preferito un profilo più giovane per non oscurare l’immagine e la solidità della società.
Niente De Zerbi, dentro Chivu. E forse meglio che Fabregas non abbia accettato. Il nome comunque era bello pesante. Dentro un’altra scommessa, come lo era Inzaghi 5 anni fa, ma l’Inter dopo la finale indecente di Monaco aveva bisogno di certezze e di un rilancio importante. Ora, invece, si ricomincia da zero. Una squadra da ringiovanire e un allenatore da accompagnare. Tutto giusto e tutto lecito ma il fondo avrà la pazienza di aspettare? I tifosi daranno tempo a questo nuovo corso di maturare? Difficile. Perché due mesi fa si parlava di triplete, un mese fa si sognava la Champions e in 30 giorni siamo passati a zero certezze e un progetto ridimensionato con una squadra arrivata scoppiata al Mondiale per club che non ha avuto neanche il tempo di rifiatare. Vedrete come la tournée americana, Inter e Juve, la pagheranno durante la stagione. Questa competizione inutile che porta soldi ma non prestigio sarà un boomerang. Ne approfitteranno Napoli, Milan e forse la Roma se ingrana subito con Gasperini.
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