Calcio

Solo Victor o Dusan portano alla seconda stella

Qualcosa è cambiato, come il film con Jack Nicholson e Helen Hunt. Il “media briefing” di Casa Milan, organizzato, condotto e gestito bene,  ha lasciato una buona impressione di fondo: non abbastanza per trascinare ottimismo e fiducia, ma quantomeno per prepararsi al 7 luglio con curiosità e animo sereno. Dopo le illusioni dell’anno scorso, bisogna andare cauti e col profilo basso: lo hanno capito in primis Tare e Furlani, che hanno parlato per un’ora di calcio, senza gag e slogan, ma con semplicità e chiarezza. Proprio la chiarezza di idee è certamente la rivoluzione copernicana di questa estate in salsa rossonera: non si naviga più a vista, ma si segue una rotta che, comprensibilmente, è conosciuta nei dettagli solo dai ruoli operativi, ma che di certo sembra meno sgangherata di 12 mesi fa. Tare ha dichiarato gli obiettivi senza melina, per poi agire: se serve “il 6” si va su Ricci, che non esclude Xhaka, nella mente di chi guida, la pedina chiamata a dare con Modric quella leadership che manca al gruppo.


Tutto razionale, tutto programmato. Ma c’è una casella che pesa più delle altre e che rispetto a tutte merita particolare attenzione: quella del centravanti. Al di là delle equilibrate considerazioni pubbliche, è evidente che prendere un attaccante piuttosto che un altro cambi radicalmente le prospettive stagionali e le chance di arrivare davanti a tutti. Si può trovare un terzino giovane forte a 15 milioni, quando conosci bene il mercato come Tare e Moncada (confermatissimo nel ruolo in cui resta un top player mondiale). Puoi farlo anche a centrocampo, come dimostra l’acquisto di Reijnders di due anni fa. Ma in attacco, no: lì c’è poco da bluffare, tutto da perdere e veramente nulla da guadagnare nelle scommesse. Ecco perché la situazione va letta tra le righe: per l’attaccante bisognerà aspettare, origliare cosa avviene in casa altrui, farsi trovare pronti. Osimhen, al netto dei problemi comportamentali, fa un altro sport.

Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus

Vlahovic, se lavora sul comprendere quanto sia impossibile il suo ingaggio attuale, una buona soluzione. Fuori da questi due, già c’è un brutto mondo: perché ciò che deve evitare il Milan è di prendere … per prendere. Tare saggiamente dice “non è questione di prezzo, ma di caratteristiche): vero, ma presentarsi con un bomber ancor meno “certezza” dello stesso Santiago Gimenez ridimensionerebbe tutto. Vlahovic o Osimhen dunque, sta tutto lì: oggi problemi di Juventus e Napoli… tra un mese, se nulla fosse cambiato, ci sarebbe addirittura l’imbarazzo della scelta. Aspettare è la mossa più logica, ma solo se ci sarà la prontezza di rispondere presente al momento giusto.

Francesco Letizia

Recent Posts

Napoli, tu vuò fa l’Italiano? Ma se resta in Italy…

Come una canzone dal ritmo semplice e facile da ricordare, puntualmente ritorna alla mente di…

3 ore ago

Racing-Estudiantes, all’1.00 la finale su Sportitalia: Veron la seguirà tra i tifosi

All'1.00 scenderanno in campo all'Estadio Unico Madre de Ciudades, Racing Club de Avellaneda ed Estudiantes.…

3 ore ago

Atalanta-Cagliari, fa tutto Scamacca: doppietta e 3 punti a Palladino

Termina 2-1 alla New Balance Arena la gara tra Atalanta e Cagliari. Doppietta per Gianluca…

4 ore ago

Parma-Lazio, vittoria eroica per la banda Sarri in 9

Vince 0-1 la Lazio al Tardini contro il Parma e si porta all'ottavo posto in…

6 ore ago

Scandalo senza precedenti per il tennis: partite truccate e maxi squalifica

Il tennis è sicuramente uno degli sport più apprezzati in assoluto, tuttavia ultimamente ha fatto…

7 ore ago

Coppa del Mondo, a St Moritz Goggia sul podio. Vonn beffata da Aicher

Sofia Goggia torna sul podio nella discesa di St. Moritz, chiudendo terza alle spalle di…

7 ore ago